1. IL BOY SCOUT SI RIMETTE IN MARCIA
Giovanna Casadio per la Repubblica
Nel giorno della sentenza della Consulta, Matteo Renzi lancia il suo blog e saluta la vecchia squadra dem, annunciando che a ore ci sarà la nuova segreteria del Pd. Un gruppetto di centometristi: è la battuta che circola al Nazareno, la sede del partito, per dire che è la squadra che deve preparare il partito nell’orizzonte di elezioni a breve. A giugno, preferibilmente.
IL BLOG DI RENZI
La giornata è cruciale. Renzi decide due mosse. La prima è mandare sulla chat della segreteria su WhatsApp un messaggio: «Care amiche e amici, grazie a tutti per quanto avete fatto... riorganizzeremo il partito con una nuova segreteria ma continueremo a combattere insieme ». Qualcuno lo interpreta come un benservito senza neppure una convocazione. Comunque rispondono: «Un onore lavorare con te».
RENZI ASSEMBLEA PD1
La seconda mossa è quella che segna la riscossa social e il primo passo della nuova strategia politica: un blog per comunicare senza intermediari, come fa Beppe Grillo col suo di blog. Il titolo del primo post: «Il futuro, prima o poi, torna». E però subito la precisazione che non si tratta di un blog per reduci: «Ci sono molti modi di cominciare. E di ricominciare. Chi è cresciuto con l’esperienza scout sa che il modo più bello è mettersi in cammino...Noi siamo fieri dei nostri mille giorni. Ma, ragazzi, anche basta. Quello è il passato, ormai. E questo blog non è pensato per i reduci. È un luogo in cui camminare insieme in tanti».
RENZI ASSEMBLEA PD2
Di certo con quei «milioni e milioni di italiani che hanno votato Sì al referendum costituzionale e anche di chi ha votato No e ha voglia di confrontarsi». E poi una stoccata dell’ex premier e segretario del Pd all’Europa: «A cosa serve l’idea dell’Europa nata a Ventotene? A inviare letterine ridicole per chiedere assurde correzioni sul deficit, come quelle che ci hanno inviato senza risultati per tre anni?». Ce n’è per tutti nel blog studiato nei dettagli con una grafica da “Italian Graffiti”, maniche di camicia, cravatta rossa e un sbaffo di bandiera del Pd sotto la firma Matteo Renzi.
Lorenzo Guerrini
Il blog si porta dietro polemiche che vengono dalla minoranza del Pd, del tipo: «Ma non avevi detto propri tu a Grillo di uscire dal blog?». Però i dem sono concentrati sul partito e su come risalire la china dei consensi. Quindi, i nomi della squadra della segreteria praticamente certi: Lorenzo Guerini e Debora Serracchiani, i vice segretari, dovrebbero restare. All’organizzazione del partito arriva Andrea Rossi, braccio destro del governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. L’ultima novità sarebbe Matteo Richetti, il “figliol prodigo”, fu definito, che dopo tanti conflitti con Renzi si è buttato a capofitto nella campagna referendaria.
matteo richetti
Entra Tommaso Nannicini che si occuperà del programma. Piero Fassino, l’ex sindaco di Torino e segretario dei Ds, sarà responsabile Esteri. Ci sarà con molta probabilità anche Maurizio Martina, ministro dell’Agricoltura e leader della corrente “Sinistra è cambiamento”. Restano Matteo Ricci, vice presidente del partito, Andrea De Maria, cuperliano, Alessia Rotta, Emanuele Fiano. Infine i sindaci, che dovranno portare l’esperienza e i problemi locali: Mattia Palazzi, primo cittadino di Mantova e per il Sud, o il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto o Giuseppe Falcomatà di Reggio Calabria.
2. SUL SUO SITO MATTEO SI DEFINISCE ANCORA PREMIER
Tommaso Nannicini
Rilancia la sua immagina sul web ma soprattutto torna a... Palazzo Chigi. Almeno virtualmente. Parliamo di Matteo Renzi, leader del Partito democratico, che nelle ultime ore ha lanciato il suo blog matteorenzi.it.
renzi affacciato da palazzo chigi con maglietta bianca
Ovviamente non manca una sezione dedicata al curriculum, in cui si legge: «Dal 22 febbraio 2014, a seguito delle dimissioni rassegnate da Enrico Letta dopo la votazione a larghissima maggioranza da parte della Direzione del Pd, è Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, il più giovane dall' unità d' Italia».
Renzi omette d' essersi dimesso e di aver lasciato Palazzo Chigi dopo l' esito - per lui rovinoso - del referendum del 4 dicembre. Insomma: ha mollato la poltrona, ma non ha ancora metabolizzato...