Estratto dell’articolo di Marco Carta per www.repubblica.it
rebibbia
Dolcetti al cioccolato a forma di pene. I detenuti di Rebibbia, dopo averli acquistati, se li sono visti recapitare nel penitenziario e subito hanno pensato a una provocazione. Per l’ex garante dei detenuti capitolini Gabriella Stramaccioni si tratterebbe invece di una sorta di ritorsione. Per questo ha inviato una segnalazione in procura che è andata a integrare le passate denunce sul vitto carcerario.
L’acquisto risale allo scorso 24 febbraio. I detenuti del reparto maschile volevano fare una piccola festa, ma quando hanno aperto la confezione sono rimasti sbalorditi: le paste al cioccolato, comprate con i propri soldi, erano a forma di organo genitale maschile completo; sbigottiti due giorni dopo hanno informato anche la direzione del penitenziario segnalando l’anomalia. L’ennesima a Rebibbia.
rebibbia
Ad occuparsi del sopravvitto, come del vitto, è la ditta Domenico Ventura, attualmente sotto inchiesta per frode in pubbliche forniture. Le indagini sull’azienda, coordinate dai pm Giulia Guccione e Gennaro Varone, erano partite proprio grazie alle testimonianze dei detenuti che lavoravano nella mensa del carcere di Rebibbia. A loro veniva chiesto di versare 40 litri di acqua ogni 100 litri di latte. Ma anche di riciclare i fondi del caffè del giorno precedente, rimacinandoli.
CARCERE REBIBBIA
[…] Dopo gli esposti la ditta Ventura aveva abbassato il costo del sopravvitto e migliorato la qualità del cibo servito a mensa. Ma a distanza di mesi sarebbero ripartite le segnalazioni. […]