la marsigliese

Mattia Feltri per la Stampa

L' approfondimento del giorno è stato stimolato dal Louvre che, per celebrare la vittoria francese ai campionati del mondo di calcio, ha pubblicato un' immagine della Gioconda rivestita con la maglia della nazionale. Molti italiani l' hanno presa malissimo. Hanno scambiato un' operazione radical pop in uno sfottò, e si sono lanciati nel reclamo legalitario: la Gioconda è nostra! L' abbiamo fatta noi! Ridatecela indietro! In tempi in cui il plurale è piuttosto in voga, tocca però ricordare che la Gioconda non l' abbiamo dipinta noi, l' ha dipinta Leonardo, tutto da solo.

gioconda con la maglia della francia

E al museo parigino è toccato ricordare che il quadro fu donato da Leonardo in persona al Re (versione più probabile che certa, ma ormai data per buona). Eppure niente, la furia non s' è placata: uno sfregio, un' operazione di pessimo gusto, e finché la cosa non è degenerata in una disputa attorno al bidet, di cui i francesi continuano ostinatamente a non dotare i loro bagni. Che cosa c' entrasse è ignoto, ma per fortuna l' editore Aragno ha appena ripubblicato una bellissima edizione dell'«Ideario» di Giuseppe Prezzolini, in cui si legge una considerazione illuminante:

«Col Risorgimento è finita l' Italia grande e universale, ed è cominciata l' Italia piccola e provinciale». Infatti è curioso che nessuno abbia sottolineato che la Francia non ha soltanto festeggiato con la Gioconda, ma anche con la Marsigliese, scritta nel 1781 da Giambattista Viotti, che non è di Montmartre ma di Fontanetto Po, Vercelli. Prima del Risorgimento regalavamo al mondo il quadro e l' inno più belli. Adesso, invece di esserne contenti, ci autoaffermiamo col bidet.

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