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    DOGLIE A DOGLIANI - CDO INTERVISTATO DA UN MINOLI RABBIOSO FA CILECCA E PER TUTTO IL TEMPO NON DICE NULLA: FAREMO, DIREMO, SCEGLIEREMO, PENSEREMO, ETC. TALE QUALE AL SUO "CAPO" RENZI - POI CDO FA UNA SERIE DI SVARIONI: FA IMMAGINARE AD UN "PASSAGGIO" ALLA RAI DI CATTELAN PER POI ESSERE SUBITO SMENTITO DALLO STESSO CATTELAN. UNICA NOTIZIA-RAI: TORNA IL RE DEL TRASH BONOLIS!


     
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    DAGONOTA

     

    Campo Dall'orto Campo Dall'orto Minoli e Campo Dall'orto Minoli e Campo Dall'orto Alessandro Cattelan Alessandro Cattelan

    Camposanto Dall’Orto intervistato da Minoli (che lo ha incalzato per un’ora e mezza con domande che uscivano più dalla rabbia personale di non essere al suo posto di "dominus" della Rai che dall'equilibrio del giornalista) fa cilecca e per tutto il tempo non dice nulla: faremo, diremo, sceglieremo, penseremo, etc....ma dopo un anno siamo ancora a questo punto? Tale quale al suo "capo" Renzi...

     

    Poi CDO fa una serie di svarioni: fa immaginare ad un "passaggio" alla Rai di Alessandro Cattelan per poi essere subito smentito dallo stesso Cattelan. Ancora: fugge da ogni risposta sull'incredibile numero di dipendenti della Rai (altro che taglio dei costi!). Di più: dice: "Crozza l'ho inventato io!”. Infine, unica notizia-Rai: torna il re del trash Bonolis! La montagna, dopo un anno, ha partorito il topolino. Fotografia finale sul palco di Dogliani: CDO+Valsecchi+Grasso+ Andreatta: cosa chiedere di più?

     

    Renato Franco per il “Corriere della Sera”

     

    nino frassica nino frassica

    Spunti, riflessioni, idee, progetti: la tv del futuro ragiona su se stessa e per quattro giorni Dogliani diventa centro mediatico, perimetro di confronto, laboratorio di grammatica televisiva, in occasione della quinta edizione del Festival della Tv e dei Nuovi Media.

     

    nino frassica maurizio ferrini aldo grasso renzo arbore nino frassica maurizio ferrini aldo grasso renzo arbore

    Ieri i massimi dirigenti del settore (mancava solo Mediaset che ha declinato l'invito) si sono confrontati sulle nuove sfide dell' editoria televisiva, arbitrati da Aldo Grasso. Sul palco Monica Maggioni (presidente della Rai), Andrea Zappia (ad di Sky), Marinella Soldi (ad di Discovery), Kathryn Fink (ad di Fox) e Fabrizio Salini (direttore di La7).

     

    Si discute di serialità americana (ha introdotto nuovi linguaggi che hanno alzato l' asticella della qualità), di on demand (con ascolti sempre in crescita rispetto alla fruizione dettata dal palinsesto), di come ormai si sia passati dal duopolio Rai-Mediaset a un paradossale eccesso di offerta.

    nino frassica maurizio ferrini aldo grasso renzo arbore nino frassica maurizio ferrini aldo grasso renzo arbore

     

    Ma il dibattito si accende quando Salini parla di canone in bolletta. Il direttore di La7 attacca: «Il canone aggiunto alle risorse pubblicitarie rappresenta uno squilibrio di mercato». Parla anche di cifre: la Rai - dice - incasserà 300 milioni di euro. Monica Maggioni eccepisce e ribatte: «Sarebbe straordinario, ma purtroppo non è così».

     

    Quindi rilancia con una provocazione: «Non ho alcun problema a pensare a una Rai senza pubblicità se ci si mette d'accordo su dimensione e quota di canone dato che la Rai è il Servizio Pubblico con il canone tra i più bassi d'Europa. Con i ricavi da canone francesi (3 miliardi di euro) o tedeschi (7 miliardi) potremmo offrire quello che offriamo oggi rinunciando alla pubblicità».

    giovanni minoli e campo dall orto giovanni minoli e campo dall orto festival di dogliani festival di dogliani enrico bertolino enrico bertolino dario franceschini dario franceschini dario franceschini dario franceschini dario franceschini dario franceschini dario franceschini dario franceschini carlo cracco carlo cracco carlo cracco e riccardo bocca carlo cracco e riccardo bocca carlo cracco carlo cracco giovanni minoli e campo dall orto giovanni minoli e campo dall orto

     

    La Rai - spiega - si ferma a 1,6 miliardi. Infine ammette: «La Rai in passato ha fatto l'errore di dimenticare la sua mission e diventare sempre più commerciale. Ci sono molti programmi su tutte le reti Rai che fanno Servizio Pubblico e su cui continueremo a investire. Ce ne sono altri che lo fanno meno e di cui non sentiremo la mancanza».

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