giappone
Emanuela Audisio per la Repubblica
Il calcio si arrende, si apre, si rinnova. Soprattutto si mischia: dove prima contava la tradizione, la forza del passato, ora arriva la novità, quello che non ti aspetti. 63 possibili finali inedite per questo mondiale e una sola già vista, Brasile- Svezia ( 5- 2 nel ' 58). Niente più certezze, tutto il mondo può, in una specie di World' s got talent ( o forse solo fortuna) in formato universale. Manca l' Africa, pare una maledizione: la semifinale mancata una volta ai supplementari, una al golden goal, una terza ai rigori. Ci mancava l' eliminazione per cartellini gialli.
Il calcio era l' unico a resistere, forte del fatto che gli ospiti inattesi a questo livello non comparivano. Via, sciò, eliminati prima, pure scorie. Mai che ci scappasse un Leicester, sempre i soliti noti.
Ora invece anche il calcio si adegua a un mappamondo allargato, a uno sport multitasking, con la complicità di un tabellone che vede le ex finaliste da una stessa parte.
senegal colombia
Solo il calcio era restio a dividere la torta, non il resto dello sport. Capita infatti che un keniano vinca nel giavellotto ( sport dell' Europa del nord), imparando la tecnica su YouTube, e che un giamaicano nel getto del peso, disciplina non caraibica, vada più lontano di molti altri. Il calcio teneva le distanze, ma intanto il mondo le accorciava. Prendiamo il basket: 42 i paesi che sono riusciti a portare un loro giocatore nell' ultima Nba, che ora ha 108 atleti internazionali.
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Erano 23 paesi ai tempi del Dream Team, segno che il canestro fa di tutto per non essere solo a stelle e strisce. Nel nuovo ranking mondiale del rugby, appena diffuso, il Giappone è salito al numero 11, a un soffio dalle grandi potenze. Davanti all' Italia. Le isole Fiji hanno festeggiato la loro prima volta olimpica con una banconota da sette dollari ( che però ne costa venti). Oro a Rio nel 2016 nel rugby a 7. Sopra c' è raffigurato il capitano della nazionale, Osea Kolinisau che avanza, palla alla mano.
L' avvenimento meritava anche perché ci avevano provato altre 13 volte ai Giochi, ma inutilmente. Nella pallamano negli ultimi 12 anni ai mondiali si è segnalata la Spagna ( due titoli e non aveva vinto mai) con Norvegia e Slovenia per la prima volta sul podio.
tifosi messico
Sorpresa anche nel ciclismo: la Slovacchia di Peter Sagan è stato l' ottavo paese diverso a prendere la maglia iridata ai mondiali negli ultimi dieci anni. Dopo Polonia, Portogallo, Belgio, Gran Bretagna, Norvegia, Australia e Italia: nella storia delle bici non era mai successo. E per cinque di questi otto paesi era la prima volta.
tifosi colombia
Tutto cambia, le vecchie monarchie perdono trono e corone, e la leadership si spezza: Belgio- Italia- Francia- Olanda ( 72 vittorie nei primi 80 Tour della storia) non comandano più per diritto divino. Gli albi d' oro raccontano che un francese non vince il mondiale dal ' 97 e un olandese dall' 85. Forse anche perché negli ultimi tre anni il mondiale si è corso in tre continenti diversi. E da sempre affermarsi sulla strada significa fare avanzare anche il proprio paese. Lo sa l' Italia con Coppi e Bartali. E lo sa la Spagna che nel ' 59 con Federico Martin Bahamontes, figlio di contadini, vinse per la prima volta il Tour, a dimostrazione che quello non era solo un successo sportivo, ma il simbolo dello sviluppo ( anche perché in quello stesso anno Severo Ocha vinse il Nobel per la medicina).
polonia giappone
Nel tennis la Romania ha appena conquistato al Roland Garros con Simona Halep il primo titolo di Slam donne. È il settimo paese diverso a imporsi negli ultimi 10 Slam femminili, cinque differenti negli ultimi cinque. Ai Giochi di Rio sono stati ben 87 i paesi ad andare a medaglia, due in più rispetto all' edizione di Londra, e con i debuttanti dell' oro: Bahrein, Costa d' Avorio, Porto Rico, Singapore, Tajikistan e Vietnam.
Contribuisce l' introduzione di nuove discipline, ma soprattutto la voglia di tutti di provarci, a prescindere dalle condizioni atmosferiche e genetiche. Via la Germania, dentro le altre.
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