Fra. Gia. per “il Messaggero”
SINODO DEI VESCOVI
Il timore coltivato da cardinali e vescovi di stampo conservatore sulla possibilità che al Sinodo due questioni tabù potessero prendere piede e tenere banco, trascinandosi nei discorsi e probabilmente finire anche nel documento finale in attesa di eventuali decisioni future da parte del Papa, alla fine si è materializzato. Ha così preso forma il fantasma dell'abolizione del celibato sacerdotale e quello del sacerdozio femminile. Due autentici spauracchi.
Nell'aula nuova del Sinodo, in questi primi tre giorni, si sono ascoltate diverse riflessioni sulla possibilità di ordinare in Amazzonia i cosiddetti Viri Probati, persone mature e già sposate, di particolare fede e indubbia statura morale da consacrare per far fronte ad una persistente carenza di sacerdoti.
PAPA BERGOGLIO
Una grana per la Chiesa non indifferente visto che si tratta di una regione grande 18 volte l'Italia, dove piccole comunità di indigeni cattolici per partecipare ad una messa o ricevere i sacramenti, fare la comunione, sposarsi, battezzare i figli, sono costretti ad aspettare anche un mese e mezzo. Il tempo stimato per l'arrivo di un missionario. Le distanze da percorrere nella foresta sono difficilmente comprensibili per chi non ha mai visitato l'Amazzonia.
LA PROPOSTA
Al momento la proposta in ballo riguarda i Viri Probati che però, a detta di diversi cardinali può essere l'anticamera per arrivare in futuro all'abolizione del celibato. Allo stesso modo al Sinodo è affiorata un'altra grana potenziale, quella femminile. Su quasi 200 padri sinodali le donne invitate sono solo 35 e, ancora una volta, nonostante le insistenze, non hanno diritto al voto.
Viri Probati
Premono per avere il riconoscimento del diaconato ma anche questa possibilità resta remota. Una suora brasiliana presente ha affermato chiaro e tondo che le religiose in Amazzonia già svolgono importanti compiti, come per esempio celebrare i matrimoni o i battesimi. Che stavolta non sia un Sinodo come gli altri si capisce anche dalle pressioni che sta suscitando. Il presidente Bolsonaro fa di tutto per circoscrivere la gestione dell'Amazzonia ad una mera questione interna, ma il Papa di fatto ha acceso i riflettori sulla più grande foresta del pianeta facendola diventare un fatto globale e ineludibile.