Maurizio Giannattasio per il “Corriere della Sera”
oscar di montigny e gabriele albertini
Oggi il vertice. Dalle 14 alle 15. Un'ora. Per qualcuno è il segnale che la partita per il candidato da opporre a Beppe Sala è giunta al termine. Per altri, tra cui lo stesso Salvini, bisognerà aspettare la fine della settimana. I bookmaker scommettono sul ticket Oscar di Montigny sindaco e Gabriele Albertini vicesindaco, la coppia su cui punta Salvini. Molto dipenderà dal sondaggio che dovrà saggiare la «consistenza» del binomio.
Albertini, sembra proprio che lei ci sarà. No alla candidatura a sindaco, sì a vicesindaco. Perché?
«Per correttezza e per gratitudine».
gabriele albertini e oscar di montigny
Nei confronti di chi?
«Delle tante persone che mi hanno sostenuto durante la lunga fase che mi ha portato a un passo dal candidarmi. Mi è sembrato giusto, dopo aver detto no, mettermi a disposizione. Chiaramente se è interesse del candidato e delle forze politiche».
Oscar Di Montigny
Resta la domanda: perché no alla candidatura a sindaco e sì a vice?
«Per un sindaco i cinque anni del mandato sono un vincolo fortissimo, via lui, via tutti. È anche la forza. Io ho governato nove anni con la lettera di dimissioni in tasca e questo mi ha permesso di avere la massima libertà. A differenza del sindaco, il vicesindaco e gli assessori sono intercambiabili».
oscar di montigny 3
Pensa a un mandato a tempo?
«Non sto affatto dicendo che se vinco mi ritiro prima della fine del mandato, dico che psicologicamente esiste questa possibilità. È un po' come quando ho corso la prima Stramilano della mia vita. La corsa non è il mio sport e allora mi sono detto: "corro per un'ora e poi vedo come va, se mi sento vado avanti, altrimenti mi fermo"».
Come è andata?
«Sono andato avanti».
Ha parlato con il suo potenziale capo?
«Per pura combinazione l'avevo incontrato in un webinar e mi aveva fatto un'impressione eccellente. Mi ha molto incuriosito e ho comprato due dei suoi libri, "Il tempo dei nuovi eroi" e "Gratitudine". Danno il senso di una persona di grande umanità, sensibilità e cultura».
il libro di oscar di montigny
Le è stato chiesto di fare il braccio destro?
«Confermo che si è fatto vivo. Io avevo già fatto l'operazione Minoli. O per meglio dire chi ha provocato l'operazione Minoli è stato Giancarlo Giorgetti. Ci siamo sentiti nel giorno in cui stavo per pubblicare sul sito la lettera in cui rinunciavo definitivamente alla candidatura e Giorgetti mi ha chiesto se c'era qualcuno a cui avrei potuto fare da vice. Gli ho consigliato Minoli, così è nata l'idea del vicesindaco».
Torniamo a di Montigny.
«Ho dato la mia adesione alla sua candidatura anche perché il suo curriculum è ragguardevole. Qualcuno può considerare i suoi libri come delle magnifiche utopie rispetto al mestiere di sindaco. Però se non si guarda in alto poi si finisce a strisciare nel sottobosco».
oscar di montigny 4
Le sono stati chiesti dei consigli?
«Sì, ma ci ho rinunciato e ho citato Sant'Ambrogio. Con tutte le differenze di questo mondo, gli ho riportato questa frase: "Strappato dai tribunali e dalla magistratura ed eletto vescovo ho cominciato ad insegnare ciò che io stesso stavo imparando". Ecco, io per i miei nove anni da sindaco non ho fatto altro che mettere in pratica la frase di Sant'Ambrogio ogni giorno perché la complessità di guidare una città è enorme: dall'ecologia alla sicurezza, dall'urbanistica alla Scala, da chi inciampa in un tombino e ti fa causa alla persona che cerca lavoro o una casa popolare. Che consigli puoi dare a uno che si deve occupare dei queste cose?».
L'ha spaventato.
oscar di montigny 6
«Volevo solo fargli cogliere gli aspetti veramente da cireneo del lavoro di sindaco. I rischi tra Tar, Corte dei Conti, Procura, l'esser pagato poco, i problemi. Forse l'ho scoraggiato ma fare questo lavoro è anche un modo di giustificare perché sei venuto al mondo».
Oltre a Salvini, il via libera ad Albertini è arrivato anche dagli altri big del centrodestra?
«Non hanno detto niente, ma anche sulla mia candidatura a sindaco sono stati in silenzio. Anche la romana Meloni ha seguito il detto milanese stem schisc. Non credo sia un problema personale quanto negoziale tra i partiti del centrodestra. La chiamerei collaborazione competitiva».
oscar di montigny 1 oscar di montigny 5 gabriele albertini matteo salvini con gabriele albertini gabriele albertini gabriele albertini riccardo de corato gabriele albertini 2 gabriele albertini 3 gabriele albertini e beppe sala gabriele albertini (2) gabriele albertini gabriele albertini con letizia moratti e silvio berlusconi gabriele albertini e maurizio lupi gabriele albertini in mutande matteo salvini a pranzo per convincere gabriele albertini OSCAR DI MONTIGNY