Dalla rubrica delle lettere del “Corriere della Sera”
Caro Aldo, Papa Francesco si è espresso in merito all’essere diversamente sacerdoti in seminario. Qualche gola profonda all’interno della curia vaticana ha poi fatto il resto diffondendo il termine usato. La cosa però mi conferma la spontaneità del Santo Padre.
aldo cazzullo
E in un mondo non di contrari ma di ipocriti la sincerità è ormai una virtù rara. O dopo il politicamente dovremmo sorbirci qualche paternale pure sul vaticanamente corretto?
Italo Mariani
Da cittadino sono rimasto colpito dalla frase del premier Giorgia Meloni al Presidente della Campania in visita a Caivano. Ricordiamo anche il 16 febbraio De Luca aveva usato una frase non idonea. In tempi in cui viviamo abbiamo bisogno di sobrietà morale e di etica istituzionale. Queste scene non portano da nessuna parte.
Massimo Aurioso
Risposta di Aldo Cazzullo
murales di evyrein su papa francesco e la frociaggine
Cari lettori, la parola infelice di De Luca — ripetuta dalla Meloni — e quella del Papa sono state molto dibattute. Occorre però una premessa. Sia De Luca sia il Papa, a un livello ovviamente diverso, sono personaggi pubblici. Un conto è quel che dicono in pubblico. Un altro conto è quello che dicono in privato, sottratto alla loro privacy dalle telecamere o dagli avversari interni. Certo, il ruolo di personaggi pubblici impone loro una maggiore sorveglianza nel linguaggio.
Entrambi hanno sbagliato; la differenza è che il Papa l’ha riconosciuto e si è scusato, De Luca no, sbagliando per una seconda volta e offrendo alla Meloni la possibilità di esercitarsi nel ruolo che preferisce, la vittima. Ma quel che fa testo sono le dichiarazioni pubbliche, non quelle private.
papa francesco al gay pride immagine creata con l intelligenza artificiale 1
Nel caso del Papa, nessuno tra i suoi predecessori ha fatto tanto per riconoscere i diritti e la dignità delle persone omosessuali. Con un linguaggio inopportuno, Francesco intendeva dire che i seminari non dovrebbero diventare il rifugio di persone che li scelgono anche perché non possono costruirsi una famiglia e magari intendono commettere quello che per la Chiesa resta un peccato (l’omosessualità, non l’omoerotismo: la pratica sessuale, non la condizione o i sentimenti).
Il problema è che neppure Francesco ha cambiato le regole che impediscono sia ai sacerdoti di sposarsi, sia — era questa la via individuata dal Papa — agli sposati di fare i sacerdoti. È una questione da affrontare senza ipocrisia.
papa francesco al gay pride immagine creata con l intelligenza artificiale 2
Un tempo l’impossibilità di farsi una famiglia pesava forse meno sui sacerdoti, perché il sacerdozio presentava molti aspetti positivi: mangiavi mentre gli altri facevano la fame; studiavi mentre gli altri andavano a lavorare da bambini; eri il tramite con un Dio della cui esistenza nessuno dubitava; avevi prestigio, carisma, talora denaro; e avevi, magari, storie d’amore, talvolta anche pubbliche (per tacere di Papi e cardinali).
Oggi le cose sono molto cambiate. Il prete è uno dei mestieri che gli italiani non vogliono più fare. Naturalmente abbiamo moltissimi sacerdoti animati dalla vocazione. Ma impedire loro di amare e diventare genitori può apparire, se non crudele, ingeneroso.
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