A tennis fan was kicked out of a US Open match after allegedly 'singing the anthem of Hitler' during a match involving German player Alexander Zverev and Italian player Jannik Sinner.
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— Sky News (@SkyNews) September 5, 2023
Estratto dell’articolo di Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”
alexander zverev caccia un tifoso nazista 3
Cari lettori, tecnicamente il «Deutschland über alles» non è un inno nazista. La musica, com’è noto, è lo splendido inno imperiale che Haydn compose per Francesco II nel 1797, al tempo delle guerre napoleoniche. Le parole sono di Heinrich Hoffmann von Fallersleben, un professore di lettere, e sono venate di nazionalismo e di romanticismo.
Quando le compose, nel 1841, l’unità tedesca non era che un sogno, come quella italiana. «Deutschland über alles» non vuol dire Germania sopra le altre nazioni, ma Germania sopra tutto, sopra qualunque cosa, compresi i vecchi staterelli tra i quali i tedeschi erano divisi, i cui sovrani non a caso avversarono l’inno. […]
aldo cazzullo a otto e mezzo
Fu l’inno della Repubblica di Weimar, e pure della Germania nazista, in cui la prima strofa si caricò inevitabilmente di un senso militarista, espansionista, imperialista che non era nell’intenzione dell’autore. Per questo nella Bundesrepublik si canta solo la terza strofa (nella seconda si inneggia tra l’altro alle donne tedesche e al vino tedesco).
Cantare la prima strofa in pubblico è chiaramente una provocazione […] In ogni caso, il gesto di Zverev è stato opportuno e coraggioso. Facile immaginare cosa sarebbe accaduto in Italia: nulla. Negli stadi canzoni e simboli neofascisti sono bene accolti. E sui siti e sui giornali (non tutti) di destra la parola antifascista è ormai usata come un insulto, per indicare un fanatico un po’ scemo che non ha capito come va il mondo o almeno l’Italia, o anche come sinonimo di radical-chic.
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Pazienza se non riesco a immaginare nulla di tanto distante da un radical-chic del colonnello Montezemolo che tace sotto le torture; del generale Perotti che prima di essere fucilato dai fascisti scrive alla moglie di risposarsi affinché un altro uomo faccia da padre ai loro tre figli; dei carabinieri Fulvio Sbarretti, Vittorio Marandola, Alberto La Rocca, che a Fiesole vanno a farsi uccidere per salvare dieci ostaggi che mai vedranno e di cui non conosceranno mai il nome.
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