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    "PER CHI AMA ELVIS, OGNI FRAMMENTO D'IMMAGINE È RELIQUIA" - ALDO GRASSO IN LODE DEL DOCUMENTARIO "ELVIS. UN MITO SENZA TEMPO", SUL CANALE "NOVE": "COME HA DETTO KEITH RICHARDS, 'PRIMA DI ELVIS IL MONDO ERA IN BIANCO E NERO. POI È ARRIVATO ED ECCO UN GRANDIOSO TECHNICOLOR'. LA SUA VOCE ERA COSÌ SEXY DA SUSCITARE FENOMENI D'ISTERIA COLLETTIVA, LE SUE MOVENZE ERANO VISTE DAL MONDO PURITANO COME ESPRESSIONI DEL DIAVOLO. NELL'IMMAGINARIO COLLETTIVO, LA SUA FIGURA È..." - VIDEO


     
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    Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”

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    Il canale Nove, in occasione dell'uscita del film Elvis di Baz Luhrmann, celebra il re del rock con un fastoso documentario Elvis Presley: un mito senza tempo , diretto da Thom Zimny. Le due puntate rappresentano un viaggio nella sua vita, dall'infanzia povera fino alle ultime sessioni di registrazione del 1976, nella leggendaria «Jungle Room», e includono alcune riprese inedite fatte a Graceland, residenza di Elvis a Memphis, con oltre 20 interviste inedite a produttori, musicisti, registi e altri artisti che lo conobbero, o furono profondamente influenzati da lui. Per chi ama Elvis, ogni frammento d'immagine è reliquia.

     

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    Come ha detto Keith Richards, «Prima di Elvis il mondo era in bianco e nero. Poi è arrivato ed ecco un grandioso technicolor». La sua voce era così sexy da suscitare fenomeni d'isteria collettiva, le sue movenze erano viste dal mondo puritano come espressioni del diavolo. Dalla sua, Elvis ha un successo talmente sbalorditivo da diventare un modello per una industria discografica intenta sin dal dopoguerra nell'individuare nei giovani un filone d'oro da sfruttare.

     

    Elvis costruisce il suo stile guidato esclusivamente da un istinto che lo aveva portato sin da adolescente a frequentare musicisti di colore e assimilare da loro quella lezione blues che abilmente fuse con il country western. In oltre vent' anni di carriera è riuscito a produrre tantissimo a livello discografico, spaziando dal classico rock and roll a generi come il rhythm and blues, la musica country, il gospel, la melodica e il pop.

     

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    In Italia è stato una fonte di ispirazione per Celentano, Little Tony e Bobby Solo, in Francia per Johnny Hallyday e in Inghilterra per Billy Fury. Nell'immaginario collettivo, la sua figura è assurta a icona. Dopo la morte, il fenomeno si è ulteriormente intensificato, rendendo Presley un vero e proprio oggetto di culto. La sua canzone che amo di più è Love me tender .

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