Aldo Grasso per corriere.it
papa francesco
Il Papa che attraversa la piazza vuota sotto la pioggia, il rumore dei suoi passi che spezza appena un silenzio sovrumano, il vuoto tutt’attorno. La diretta sul sagrato della Basilica di San Pietro entra nella Storia con una forza che solo le immagini riescono a dare. Un giorno ricorderemo questi tristi tempi che stiamo vivendo con tante altre immagini: il conto giornaliero dei morti, le corsie degli ospedali, la sfida affannata a un nemico invisibile.
Ma la preghiera per la fine della pandemia, la solenne benedizione Urbi et Orbi, la solitudine del Papa andranno ad arricchire la galleria di quegli attimi decisivi in cui la televisione sa scrivere in diretta la nostra vita, la nostra angoscia. Il vento che scompaginava il Vangelo durante i funerali di Papa Woytila o il volo in elicottero di Papa Ratzinger, mentre abbandonava il soglio pietrino, che pure ci avevano commossi, sono niente in confronto allo sbigottimento del vuoto del colonnato del Bernini.
papa francesco
L’eccezionalità di un momento come questo non sta tanto nelle parole, che pure mettono i brividi («Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio»), ma nel silenzio, nella pienezza del nulla, nell’abisso di «un’umanità atterrita dalla paura e dall’angoscia».
papa francesco
Mentre il Papa impartisce la benedizione si sentono solo le campane, qualche sirena e la pioggia che cade. Anche questa è preghiera.
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