ALDO GRASSO
Riceviamo e pubblichiamo:
Caro Dago, ancora una volta Alda D’Eusanio racconta una cosa non vera. Sostiene infatti di aver vinto una querela nei miei confronti e, con il ricavato, di aver comprato vari regali (ogni volta cambiando versione). Nella prima edizione della “Garzantina della televisione” del 1996 riprendevo un giudizio del direttore di Raidue Luigi Locatelli che aveva definito D’Eusanio “zarina”. Non io, ma Luigi Locatelli (nel frattempo, l’epiteto “zarina” è diventato d’uso comune).
ALDA D'EUSANIO
Nella causa civile, il giudice invitò le parti a una transazione e Garzanti (non io) preferì percorrere quella strada, con un accordo più esiguo delle spese legali sostenute. Già una volta il Tribunale di Milano ha invitato D’Eusanio a non confondere una transazione con una presunta “vittoria”, ma lei insiste, forte del fatto che il giornalista di Repubblica che l’ha intervistata non ha controllato nulla. Spero si tratti di una défaillance della memoria da parte di D'Eusanio e non di malafede.
Aldo Grasso