Ha ragione Allegri.
Per altro teotino me lo trovai in aereo quando andai agli europei del 2000 in Olanda e litigo' con mio padre perché pretendeva il posto al finestrino... pic.twitter.com/tKoc3p7usM
— Alex Kensei - The Last Run Manager (@AlexKensei77) March 17, 2024
Aldo Grasso per corriere.it- Estratti
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Cosa ci insegna la reazione scomposta di Massimiliano Allegri di fronte a una domanda, più che pertinente, di Gianfranco Teotino nel corso della diretta di Sky Sport, dopo Juve-Genoa? Cercando di mettere da parte il carattere delle persone, Allegri è venuto meno a due principi essenziali del rapporto con i media. Il primo è che fra i compiti di un allenatore, tra l’altro molto ben rimunerati, c’è anche il dopo-partita e che questo momento non può essere vissuto con fastidio anche se le cose non sono andate per il verso giusto. Questione di professionalità.
Esattamente come quando Aurelio De Laurentiis impedisce ai suoi giocatori di parlare con i media. Il secondo è quello della buona educazione: non si possono usare espressioni del tipo «se lei mi fa una domanda più intelligente io le rispondo» o «voi non dovete capire, dovete fare solo delle domande».
aldo grasso
A difendere Teotino sono intervenuti il direttore di Sky Sport, Federico Ferri, che ha criticato il comportamento dell’allenatore juventino, ma soprattutto — questo il caso più sorprendente — l’intera Domenica sportiva su Rai2, a cominciare da Adriano Panatta. Purtroppo, molte trasmissioni televisive sul calcio hanno dimenticato che esiste anche la facoltà di critica e molti protagonisti se ne approfittano.
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A complicare queste occasioni di confronto, esercitate a beneficio dello spettatore o del lettore, ci sono troppi ex calciatori a commentare le partite: alcuni (pochi) molto bravi, altri molto meno. Come diceva Mario Missiroli, una roba seria non si può fare «perché ci conosciamo tutti». Speriamo che Allegri pensi anche ai suoi colleghi meno fortunati, quelli che rischiano la B, e si presentano al rito dell’intervista con serena umiltà.
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