S.S. per “la Stampa” - Estratti
ALESSANDRA MUSSOLINI
«Sostenere i diritti le dona». Nessuno ha riportato questa risposta che una ragazza ha indirizzato, su X (fu Twitter) ad Alessandra Mussolini, ex europarlamentare di Forza Italia, sotto la sua dichiarazione in difesa del Pride.
Questa: «L'autodeterminazione, il bando di qualsiasi discriminazione di genere, la definitiva archiviazione di quella odiosa morbosità che si scatena su ogni tematica collegata alla sessualità: questo è quello che dobbiamo augurarci per il nostro futuro, ed è lì che una sana evoluzione della nostra società deve portarci. Si tratta di una cosa semplice. La libertà è la cosa più preziosa e più semplice che c'è».
Invece, a venire riprese, commentate, inoltrate sono state le parole d'odio, le recriminazioni che le hanno contestato: di essere fuori linea rispetto al suo partito, Forza Italia, e alla maggioranza di governo di cui fa parte; di voler giustificare l'utero in affitto; di «essere forse diventata lesbica?»; di voler sposare «le battaglie del politicamente corretto» per occultare le malefatte del marito, condannato per prostituzione minorile (scandalo baby squillo dei Parioli, 2015). Simone Pillon le ha scritto: «Uniformarsi alle carnevalate ideologiche, oscene e blasfeme dei kompagni è umiliante e sintomo di inferiorità culturale».
ALESSANDRA MUSSOLINI
In verità, Mussolini ha da tempo cambiato rotta su diritti civili. Ha sostenuto il ddl Zan, nel 2021, 15 anni dopo aver detto a Vladimir Luxuria, durante un alterco a Porta a Porta, «Meglio fascista che frocio»; a febbraio 2023, da europarlamentare, ha rifiutato il passaporto diplomatico per denunciare come discriminatorio l'obbligo di dichiararsi maschi o femmine.
Mussolini, mentre lei prendeva posizione a favore del Pride, la premier Meloni in chiusura del G7 rivendicava che, sui diritti, il governo non ha fatto alcun passo indietro.
«Ma nemmeno in avanti. L'anno scorso l'Italia ha posto il veto in Consiglio europeo sul regolamento che uniforma le procedure di riconoscimento dei figli in tutti gli Stati dell'Unione, di modo che i bambini nati in famiglie omogenitoriali vengano automaticamente riconosciuti come figli di entrambi i genitori, cosa che avviene in tutta Europa ma non da noi: da noi, il genitore non biologico deve adottare il bambino.
ALESSANDRA MUSSOLINI
È assurdo almeno quanto il fatto che i single non possano adottare. Gli italiani non godono di diritti che altrove sono consolidati, quindi, se anche il governo non ha fatto passi indietro rispetto alle nostre leggi, è rimasto indietro rispetto all'evoluzione della nostra società e indietrissimo rispetto all'Europa, di cui fa parte. In campagna elettorale, più che sentire parlare di questo, ho sentito cose invereconde sull'aborto».
Quali?
alessandra mussolini evento di forza italia a napoli
«L'importanza di indurre il ripensamento nelle donne che decidono di abortire. Anche se è stato detto in termini più gentili. Dovremmo affrontare, invece, la questione dell'obiezione di coscienza, che è una violazione del giuramento di Ippocrate ed è, soprattutto, pericolosa per chi decide di interrompere una gravidanza: allunga i tempi per farlo e aggrava il peso psicologico che può derivarne».
La scrittrice Dacia Maraini ha detto a questo giornale che dovremmo inserire l'aborto in Costituzione, come è stato fatto in Francia. Che ne pensa?
«Non mi convince perché l'aborto è una libertà individuale, ma è pur vero che garantirla in Costituzione significherebbe rendere anticostituzionali gli obiettori di coscienza. Sarebbe un ottimo escamotage. Quasi quasi…».
Senta, lei è pronta per il Pd.
«Neanche per sogno, sto bene dove sto. Forza Italia ha una visione laica e inclusiva, io ho sempre detto quello che penso e non ho mai ricevuto pressioni. E poi il Pd non è un partito particolarmente coraggioso in tema di diritti. Al parlamento europeo sono stata io a porre il problema dell'identità di genere, mica la sinistra».
Ma il Pd ha proposto il ddl Zan.
ALESSANDRA MUSSOLINI
«E io l'ho sostenuto».
Sabato Elly Schlein è salita su un carro del Pride.
«È brava e in questo momento vive una congiuntura favorevole, ma più delle persone mi interessano i programmi».
Mi dica tre punti del suo programma ideale in tema di diritti.
«Gliene dico due. Primo, riconoscimento dei minori a prescindere da dove e come siano nati. Secondo, pagare le donne più degli uomini: aggiustiamo il gap salariale, mettiamo le donne in condizione di essere indipendenti, e rafforzeremo la loro capacità di denunciare le violenze, quindi di arginarle.
Ecco cosa dovremmo mettere in Costituzione: che le donne guadagnino non quanto gli uomini, ma un po' di più, così che possano pagarsi gli assorbenti, le terapie ormonali per la menopausa, la cura e l'assistenza durante la gravidanza e l'allattamento. Ci sono donne che non hanno neanche un conto corrente e dobbiamo sentire maschi che straparlano di pensioni che non pagheremo perché le donne non fanno figli?».
ALESSANDRA MUSSOLINI
(...)
Dei salti in basso del Papa che parla di frociaggine cosa pensa?
«Gravissimo. Viene da pensare che si sia trattato di uno scherzo dell'intelligenza artificiale».
Lei quando ha cominciato a cambiare idea?
«Il passato non c'è più, il futuro non esiste. Vivo nel 2024 e accolgo la direzione che il mondo ha preso. Ho certe posizioni da anni e le ho affinate ed esplicitate nel tempo, anche perché ho imparato a sentire sempre meno il peso delle linee di partito».
Dove ha preso la tutina blu che indossa nella foto che ha condiviso insieme al suo status sul Pride?
«Su Amazon. Le ali arcobaleno, invece, le ho fatte io».
A Pillon cosa risponde?
ALESSANDRA MUSSOLINI
«Che è un poveretto senza argomenti».
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