Da Ansa
ROCCO BUTTIGLIONE
"L'idea di far precipitare il Paese verso il voto appare più il segno di una reazione emotiva che un disegno politico utile all'Italia. Su questo punto si segna l'ultima differenza nei confronti di Alfano. L'esperienza di Ap, forse mai decollata, si conclude qui con lo scioglimento dei gruppi e la ripresa di autonome presenze parlamentari".
Lo annunciano in una nota congiunta i parlamentari dell'Udc assieme al segretario nazionale Lorenzo Cesa. Da Ap escono quindi 4 deputati e 1 senatore. Ad uscire dai gruppi congiunti, si apprende dall'Udc, sono i parlamentari Buttiglione, Binetti, De Mita e Cera e il senatore De Poli.
RAFFAELE BONANNI
"In questo momento riteniamo che in primo luogo spetti al presidente Mattarella definire percorsi e prospettive. Ci limitiamo a considerare che dopo il referendum il Paese ha bisogno con urgenza di una messa in sicurezza sociale, di interventi sul sistema creditizio a tutela dei risparmiatori e di una nuova legge elettorale a base proporzionale votata dal parlamento”.
PIER FERDINANDO CASINI
La nota prosegue: “E non ultimo c'è bisogno, al di là delle distinzioni sul referendum, di un lavoro di ricomposizione specie all'interno dell'area del cattolicesimo popolare e di ceti medi e popolari, che miri alla costruzione di un soggetto politico credibile" si spiega nella nota dell'Udc che conclude: "Facciamo appello a noi stessi e a quanti, tra parlamentari e movimenti nella società civile, colgano come noi la rilevanza di questo passaggio".
alfano
Immediata la reazione di Angelino Alfano. L'Udc ha lasciato Ap? "Nessuna sorpresa, l'Udc, che è un partito dal quale era già uscito Pier Ferdinando Casini, ha votato ufficialmente No al referendum, queste sono le naturali conseguenze politiche della divisione al referendum. Mi sembra anche che ci sia un clima all'interno del sistema politico italiano per cui le conseguenze del referendum si faranno sentire credo nell'ambito di vari partiti nelle prossime ore".