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    CON QUESTA GIUSTIZIA C’È SOLO UNA COSA DA FARE: TENERSI LONTANO DALLE AULE DI TRIBUNALE – ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, IL PRESIDENTE DELLA CASSAZIONE MARGHERITA CASSANO DENUNCIA TUTTE LE CRITICITÀ DELLA GIUSTIZIA IN ITALIA: DAI TEMPI DI UN PROCESSO CHE, PER QUANTO IN RIDUZIONE, RESTANO BIBLICI AL SOVRAFFOLLAMENTO DELLE CARCERI CON OLTRE 10MILA DETENUTI IN PIÙ RISPETTO AI POSTI DISPONIBILI – ATTENZIONE ANCHE ALLE MORTI SUL LAVORO, AI FEMMINICIDI E…


     
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    Estratto dell’articolo di Grazia Longo per “la Stampa”

     

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    Lotta ai processi lumaca per raggiungere gli obiettivi previsti dal Pnrr, grande attenzione per l'allarme femminicidi, «tragico epilogo delle violenze», per le morti sul lavoro «grave patologia sociale» e sul dramma del sovraffollamento nelle carceri. Nelle parole della prima presidente donna della Cassazione, Margherita Cassano, all'inaugurazione dell'anno giudiziario, ieri mattina alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (assente come l'anno scorso la premier Giorgia Meloni), vengono delineati i tratti distintivi della giustizia nel nostro Paese.

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    In merito i femminicidi Cassano ribadisce la necessità di «una presa di coscienza» di fronte a «crimini odiosi». […] Gravi anche i dati delle morti bianche. Secondo l'Inail le denunce sono state, nei primi undici mesi del 2023, 968 (38 in meno rispetto alle 1006 del periodo gennaio-novembre 2022). Secondo Margherita Cassano «in un moderno Stato di diritto non è tollerabile che si continui a morire a causa del lavoro». Poi c'è la situazione nelle carceri, dove «permane il sovraffollamento» con 62.707 detenuti (di cui 2.541 donne) rispetto ai 51.179 posti disponibili, anche se cominciano a registrarsi «i primi effetti deflattivi della riforma del 2022».

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    In merito alla riduzione dei tempi dei processi, invece, la presidente degli Ermellini elenca i buoni risultati ottenuti grazie a «uno sforzo corale».

    Nel settore civile le pendenze, le 2023, sono diminuite dell'8,2% nei Tribunali e del 9,8% nelle Corti d'appello. La durata media dei procedimenti si è ridotta in primo grado del 6,6% e in appello del 7%.

     

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    Il «disposition time», ovvero la stima del tempo medio atteso di definizione dei procedimenti, è sceso del 6,4% nei Tribunali e del 6,4% nelle Corti d'appello. Risultati resi possibili anche dalla «mediazione». Sul fronte penale le pendenze si sono ridotte del 13% nei Tribunali e del 6,5% nelle Corti d'appello. Il numero dei procedimenti definiti è «aumentato dell'8,3% in primo grado e del 10,6% in appello. Il disposition time è sceso, in Tribunale, a 310 giorni, rispetto ai 386 del periodo precedente e, in Corte d'appello, a 689 giorni rispetto agli 815 del periodo precedente.

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