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Crescono i consumi del mercato dell’acciaio inox in Cina. Il prezzo del future scambiato a Shanghai ha toccato stanotte i 19.120 yuan la tonnellata pari al record storico mai raggiunto dal contratto.
A spingere al rialzo sul prezzo, spiegano gli operatori, giunge anche la decisione dell’Indonesia di limitare sui mercati internazionali l’export di ghisa e di nichel, fondamentali nella lavorazione dell’acciaio inox, che è composto appunto da una lega di ferro, cromo e nichel e che trova nella ghisa il passaggio intermedio nella sua stessa produzione (l’acciaio si ottiene per decarburazione della ghisa in appositi apparecchi convertitori).
PRODUZIONE ACCIAIO INOX
Il boom dei prezzi delle materie prime
Come scriveva su Corriere Danilo Taino pochi mesi fa, il nostro è un mondo digitale, certo, un’economia che tende a smaterializzarsi, ma i prezzi delle materie prime, quanto di più fisico e concreto esista, sono in pieno boom.
Dopo avere sofferto per una parte del 2020, a cominciare dal petrolio che finì addirittura in territorio negativo in un famoso 20 aprile, il recupero è stato straordinario: il Dow Jones Commodity Index cresce da mesi, tanto che ora ci si domanda se non siamo entrati in un «Superciclo» rialzista delle materie prime, cioè in un lungo periodo nel quale i prezzi rimangono decisamente al di sopra della loro tendenza storica (l’ultimo Commodity Supercycle aveva toccato i massimi nel 2011).
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Il «Superciclo» dei prezzi delle materie prime
Se nel Superciclo di oltre dieci anni fa alla base del boom dei prezzi ci fu la voracità dell’economia cinese in grande crescita e con grandi programmi di costruzione e di infrastruttura, questa volta le ragioni dell’impennata sono più complesse.
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Secondo Taino è anche più difficile prevedere se il boom sarà di breve durata oppure prenderà davvero le caratteristiche di un nuovo Superciclo. Di certo, i programmi infrastrutturali negli Stati Uniti e in Europa fanno prevedere una domanda elevata di materie prime, innanzitutto quelle necessarie a produrre acciaio per le costruzioni.
acciaio fonderia altoforno
Oltre alle ragioni macroeconomiche, c’è anche il fatto che i lockdown legati alla pandemia hanno tenuto piatta o in calo la produzione di materie prime; ma allo stesso tempo alcuni generi di consumo hanno accelerato le vendite, in particolare di prodotti richiesti dalle persone che stavano chiuse in casa, ad esempio lavatrici e computer. E così le filiere sono entrate in crisi.
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Metà dell’acciaio del mondo è consumato dalla Cina
Naturalmente, nel boom dei prezzi non mancano di pesare le scelte della maggiore manifattura del mondo, quella cinese, che tra la fine del 2020 e l’inizio dei 2021 ha immagazzinato materie prime con l’obiettivo di non fare mancare forniture alla sua industria. Per avere la dimensione di quanto pesi il gigante asiatico: la metà dell’acciaio utilizzato nel mondo è consumato in Cina.