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    ALLA FACCIA DELLA MANUTENZIONE - I CAVI ALLA FUNIVIA DEL MOTTARONE NON SONO MAI STATI CAMBIATI PER 23 ANNI: LA SOSTITUZIONE DELLE FUNI PORTANTI VENNE FATTA L'ULTIMA VOLTA TRA IL 1997 E IL 1998 - UNA STORIA CHE FA VENIRE IN MENTE ANALOGIE INQUIETANTI COL PONTE MORANDI: ANCHE QUI L'UMIDITÀ POTREBBE AVER CORROSO E INDEBOLITO LA STRUTTURA - L'ALTRA IPOTESI È QUELLA DI UN FULMINE CHE AVREBBE FUSO I FILI: LA NOTTE PRECEDENTE ALLA TRAGEDIA C'È STATO UN TEMPORALE...


     
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    Lodovico Poletto per "La Stampa"

     

    incidente funivia stresa mottarone 2 incidente funivia stresa mottarone 2

    II freno d'emergenza che non funziona, certo. È un errore umano, o forse anche qualcosa di più. Ma la domanda attorno a cui ruota tutta l'indagine della Procura di Verbania - e sulla quale per il momento nessuno intende sbilanciarsi - è questa: «Per quale misteriosa ragione si è strappato il cavo che traina le cabine?».

     

    Per capire qualcosa di più bisogna sfogliare l'atto di appalto dei lavori di manutenzione alla funivia del Mottarone. Anno 2014. Il documento è «la Relazione tecnica generale del Progetto Esecutivo». Dove sono elencati in modo chiaro tutti i lavori che saranno fatti: uno per uno.

     

    IL SISTEMA DI SICUREZZA DELLA FUNIVIA IL SISTEMA DI SICUREZZA DELLA FUNIVIA

    Si parla di pulegge, di «installazione dello smorzatore di oscillazioni», di sostituzione dei «rulli di linea» degli impianti principali e addirittura di «adeguamento e pulizia dei veicoli principali». Ma non c'è una sola parola sui cavi.

     

    Perché? Perché la sostituzione delle funi portanti, traenti e di soccorso di entrambi i tronchi venne fatta l'ultima volta tra il 1997 e il 1998. Nel 2014 quando si progetta il rifacimento non se ne fa nulla.

     

    FUNIVIA STRESA MOTTARONE PRECIPITA FUNIVIA STRESA MOTTARONE PRECIPITA

    Tecnicamente non sono passati venti anni, ovvero si è ancora dentro (seppure di poco) alla norma italiana entrata in vigore dopo la tragedia della funivia del Monte Bianco, che stabiliva l'obbligo di sostituire le funi dopo 20 anni di attività. E mancavano ancora 36 mesi prima di essere al limite.

     

    Di più. Già allora c'era anche in ballo una norma europea che prevedeva di procrastinare di altri dieci anni l'intervento. Di qui la scelta di non farne nulla. Si cambiò tutto, ma restano le funi.

     

    funivia stresa mottarone 9 funivia stresa mottarone 9

    Cosa scentra tutto questo con la tragedia del Mottarone? C'entra perché è il cedimento della fune che innesca la discesa in retromarcia della vettura. Che non può frenare. Perché accade? A sentire Donato Firrao, docente del Politecnico di Torino, l'uomo che firmò la perizia tecnica sul cavo portante della funivia del Monte Bianco - altra grande tragedia italiana dei trasporti su fune - c'è di mezzo l'usura.

     

    funivia Stresa Mottarone funivia Stresa Mottarone

    Ovvero una storia che, a raccontarla adesso, fa venire in mente analogie con un'altra tragedia del Paese: quella del ponte di Genova. Una storia che ha a che vedere con l'acqua - e la linea del Mottarone corre proprio sopra la più grande zona lacustre del nord Italia - e ciò che accade al Morandi.

     

    INCIDENTE FUNIVIA STRESA MOTTARONE INCIDENTE FUNIVIA STRESA MOTTARONE

    In sintesi i tecnici la spiegano così: l'umidità raccolta da dalle funi, nelle ore più fredde si condensa e si insinua tra i trefoli (i fili intrecciati su un'anima di metallo flessibile) e raggiunge il centro. Dove - pian piano - la corrodono.

     

    FUNIVIA stresa mottarone FUNIVIA stresa mottarone

    Ovvero: esattamente ciò che è accaduto agli stralli del Morandi. Vero, lì c'era il mare, l'acqua salina, la corrosione moltiplicata per mille, ma su una fune che è almeno venti volte più grande di quella trainante di una funivia.

     

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    Possibile professor Firrao? Ed ecco la sua risposta: «Quando tagliammo il cavo portante del Monte Bianco fummo investiti da una nuvola di ossido di ferro. Frutto della corrosione interna, che mangia l'anima de fili e alla fine cede di schianto. Non eravamo al mare. ma in montagna. In una zona umida».

     

    FUNIVIA STRESA FUNIVIA STRESA

    Ora, se è andata così, e tra chi indaga c'è più di un sospetto, la questione si sposta tutta sulla manutenzione dell'impianto. E resta sospesa una domanda: perché durante i controlli periodici con una apparecchiatura simile a quella adoperata per i Raggi X nessuno se n'è mai accorto nulla?

     

    Funivia stresa mottarone 6 Funivia stresa mottarone 6

    Forse perché le irregolarità, sono più difficili da vedere nei punti di aggancio alla vettura? Ecco la ragione per cui la procuratrice di Verbania, Bossi, parla di necessità di consulenze tecniche sulla cabina (per i freni) e sulle funi.

     

    Ma c'è un secondo aspetto da tenere in considerazione, e che sposta di nuovo la lente dei tecnici. Stavolta di mezzo c'è un temporale di cui parla ampiamente Piero Vallenzasca - ex consigliere comunale di Stresa - nella notte tra venerdì e sabato e tra sabato e domenica.

     

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    Se fosse vero - e di nuovo qui entrano in ballo i tecnici - un fulmine potrebbe aver fuso alcuni trefoli (i fili sopra l'anima flessibile) indebolendo il cavo al punto di portarlo ad una rottura. Arrivata dopo una mattinata di viaggi.

     

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    L'ultima ipotesi riguarda un problema a una puleggia. Che potrebbe aver rovinato la «fune trainante». Facendo cioè da lima sul metallo. Indebolendolo ad ogni passaggio un po' di più, fino a tagliarlo, e poi arrivare allo strappo che ha fatto andare indietro la cabina, senza controllo da parte dei freni di emergenza.

     

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    I contatti della Procura di Verbania con il Politecnico di Torino hanno proprio questo obiettivo: individuare la causa prima del disastro. E stabile se - al di là dell'errore umano, di qualunque natura esso sia - c'era una colpa precedente e fin più grave. Perché le ragioni di questo disastro non possono essere liquidate con la parola «caso».

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