Marco Bresolin per “la Stampa”
STAY HUNGARY, STAY FOOLISH - SALVINI E ORBAN BY CARLI
Non c'è traccia della «dichiarazione congiunta» e nemmeno della «carta dei valori comuni» annunciata tre giorni fa da Matteo Salvini. Ma il leader della Lega torna a casa dalla trasferta a Budapest con l'impegno di Viktor Orban e Mateusz Morawiecki a lavorare insieme per un "Rinascimento europeo".
Guarda caso la stessa identica espressione utilizzata due anni fa da Emmanuel Macron, alla vigilia delle elezioni Ue, in una lettera indirizzata a tutti i cittadini europei. Difficile si tratti di una citazione, più probabile di un plagio piuttosto anomalo, visto che l'idea di Europa del trio sovranista è da sempre in netto contrasto con quella del presidente francese. Salvini dice che ci vorrebbe "più Europa" (e anche questa non è una citazione), ma solo in alcuni ambiti: «Difesa, difesa dei confini, difesa delle vite».
mateusz morawiecki viktor orban matteo salvini
L'Ue «non dovrebbe redistribuire i problemi degli altri». Insomma: «Un'Europa che fa poche cose, ma che non usa l'arma del ricatto e non dà patenti di democrazia». La visita arriva a poche settimane di distanza dall'uscita di Viktor Orban dal Ppe. E serve a ribadire che non sarà certo la Lega a riempire quello spazio nei popolari: nonostante il sostegno al governo di Mario Draghi, in Europa il Carroccio resta sulle sue posizioni.
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Certo le divergenze tra i tre leader sono tante, soprattutto sul piano geopolitico. A partire dalla Russia - nemico numero uno per il polacco, ma non per gli altri due - fino alla Cina e alla Turchia, con le quali Orban non si fa problemi a fare affari nel nome del pragmatismo. Morawiecki ha insistito molto sul concetto di "atlantismo".
salvini orban
Non è stato possibile sapere come la nuova alleanza intenda posizionarsi su questi temi, visto che l'incontro si è concluso con una conferenza stampa che in realtà non lo era: i tre hanno rilasciato dichiarazioni davanti alle telecamere, ma senza rispondere alle domande dei giornalisti.
MATTEO SALVINI VIKTOR ORBAN
A unirli c'è certamente la necessità di difendere «le radici giudaico-cristiane» dell'Europa, così come i valori tradizionali che secondo Morawiecki dovrebbero essere alla base della Conferenza sul futuro dell'Europa. Orban ha definito Salvini «il nostro eroe per aver fermato l'immigrazione» quando era ministro dell'Interno.
salvini orban
Oggi Salvini è un senatore semplice, ma a Budapest viene accolto come un capo di governo (con tanto di logo della Repubblica italiana sul leggio del suo podio). E forse la differenza rispetto a due anni fa sta proprio qui: all'epoca Salvini aveva il potere di condizionare pesantemente la rotta dell'esecutivo gialloverde in Europa, oggi invece è costretto a sostenere l'azione di Mario Draghi.
salvini orban
È il premier che siede al tavolo del Consiglio europeo, vero centro decisionale Ue. Accanto a Orban e Morawiecki, ma non per forza sulla loro stessa linea. Salvini dice che quella di ieri è solo la prima tappa di un tour che punta a coinvolgere «altri partiti e altri governi». Si rivedranno a maggio in Polonia e poi in Italia, ma al momento non si vedono possibili alleati «di governo».
L'unico che potrebbe essere interessato è lo sloveno Janez Jansa, nuovo guastafeste all'interno di un Ppe certamente più moderato. «Vogliamo essere i primi in Europa» ripete Salvini, ma per il momento i tre restano divisi al Parlamento Ue. La Lega nella formazione sovranista "Identità e Democrazia". Il PiS di Morawiecki nel gruppo Ecr, «la cui continuità non è stata messa in discussione» puntualizzano da Fratelli d'Italia. Orban, dopo l'addio al Ppe, è nel gruppo misto, ma non è escluso un suo approdo nei conservatori Ecr visto che il gruppo unico non decolla.
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