Estratto dell’articolo di Gianluca Di Feo per “La Repubblica”
MURALE BACIO PUTIN ZELENSKY
I russi potrebbero lanciare una nuova offensiva, cercando di sfruttare il momento di difficoltà dell’artiglieria ucraina per attaccare Kupyansk e riportare così la guerra nella regione di Kharkiv, la seconda città del Paese assediata invano nella primavera 2022.
I segnali sui movimenti minacciosi delle truppe di Mosca sono stati evidenziati da alcuni analisti, tra cui un rapporto dell’Institute for the Study of War, e confermati solo in parte da autorità locali ucraine, mentre i vertici nazionali negano il pericolo.
La situazione è confusa ma alcuni spostamenti sul terreno sembrano però confermare le premesse di un grande scontro: Kiev, ad esempio, ha trasferito in quell’area i veterani della 43esima brigata. Sono gli unici dotati dei cannoni da 203 millimetri, i più potenti di tutti, e hanno appena ricevuto scorte di munizioni dalla Grecia. Ieri lì sono apparsi i tank Abrams donati dagli americani, finora rimasti di riserva, e ci sono notizie di scontri intensi nel villaggio di Synkivka, definito dai bollettini russi “la porta di Kupyansk”.
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In questi giorni di gelo, le condizioni del suolo ghiacciato permettono di nuovo l’impiego di mezzi corazzati dopo il fango autunnale — proprio come era accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale con il secondo tentativo tedesco di arrivare a Mosca — anche se sembra difficile che il Cremlino voglia azzardare un nuovo assalto in massa di tank: quello scagliato di sorpresa a ottobre contro Avdiivka è costato perdite enormi di uomini e carri. Più probabile che i russi puntino sulla penuria di proiettili delle batterie ucraine, scatenando un tiro di sbarramento devastante prima di fare avanzare nella neve fanti e blindati.
PUTIN ZELENSKY
Un’operazione del genere avrebbe un obiettivo militare diretto: riconquistare Kupyansk, occupata subito dalla prima ondata corazzata nel febbraio 2022 e poi liberata sette mesi dopo dalla riscossa ucraina. Una città strategica perché fa da cerniera tra il Donbass e la regione di Kharkiv. Se la manovra avesse successo, arrivando fino a Borova, i difensori sarebbero obbligati a ritirarsi a occidente del fiume Oskil. […]
Nelle mani di Putin resterebbero il territorio a oriente del fiume Dnipro e piccole zone del Donbass: giungere all’Oskil offrirebbe una barriera per aumentare la sicurezza di Belgorod, la città russa più vicina al confine, contro eventuali incursioni. Tutto questo nell’ipotesi di uno “scenario coreano” con uno sbarramento che divida i due Paesi, formalmente ancora belligeranti.
volodymyr zelensky e vladimir putin 2
L’offensiva contro Kupyansk inoltre avrebbe un effetto psicologico, riportando la battaglia in direzione di Kharkiv. La popolazione della metropoli tornerebbe nell’incubo vissuto all’inizio dell’invasione, quando si ritrovò immediatamente circondata e bombardata. Si tratterebbe in pratica di un’altra mossa — dopo le raffiche di cruise e droni dei giorni scorsi — per cercare di convincere gli ucraini a sedersi al tavolo delle trattative.
L ATTACCO RUSSO SULL UCRAINA DEL 29 DICEMBRE 2023
Un’ulteriore estensione della prima linea potrebbe creare grandi difficoltà ai generali di Kiev. La carenza di munizioni è segnalata ovunque e il volume di fuoco dell’artiglieria ucraina è calato da ottomila a duemila colpi al giorno. Inoltre molte brigate hanno buchi paurosi nei ranghi.
Il Cremlino invece da ottobre ha accumulato in quel settore quasi centomila uomini, con due unità che non partecipano alle operazioni dallo scorso marzo. Dopo avere cercato invano per tre mesi di sfondare le fortificazioni ucraine tra Kupyansk e Lyman, sono state ricostituite con i coscritti della mobilitazione. […]
controffensiva ucraina nella regione di kharkiv 4 controffensiva ucraina nella regione di kharkiv 5 controffensiva ucraina nella regione di kharkiv 6 camera delle torture a kharkiv