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    ALLA FONDAZIONE CRT SI È APERTO IL VASO DI PANDORA – DOPO IL “PATTO OCCULTO”, LE DIMISSIONI DI PALENZONA E IL CAOS SUL CDA, IL TESORO DÀ UN MESE DI TEMPO AI VERTICI DELL’ENTE PER EVITARE IL COMMISSARIAMENTO. TRA LE RIGHE DELLA LETTERA DEL MEF SI INTUISCE L’INDICAZIONE DELLA NECESSITÀ DI UN PASSO INDIETRO DA PARTE DELL’ATTUALE CDA. MA COME FARANNO I COMPONENTI, CHE SI SONO AUTONOMINATI, A DECIDERE SULLA LORO INCOMPATIBILITÀ?


     
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    Estratto dell’articolo di Elisa Sola e Claudia Luise per “La Stampa”

     

    FONDAZIONE CRT FONDAZIONE CRT

    Un mese di tempo per cambiare. Sono arrivate ieri le prescrizioni del Mef alla Fondazione Crt e il vincolo è stringente: ora il Tesoro chiede di mettere mano allo statuto e rivoluzionare i criteri per le nomine. Non solo quelle che si dovranno fare, anche quelle già fatte. Un termine molto stretto, visto anche che si avvicinano le ferie e il processo per modificare lo statuto di una fondazione non è così rapido.

     

    Anzi, la volta scorsa, durò otto mesi e alla fine fu approvato dall'autorità di vigilanza dopo alcune osservazioni. E, come spiega il dipartimento dell'Economia che ha competenza su partecipate e fondazioni, «se non saranno puntualmente eseguite, apriranno la strada definitivamente al commissariamento, come accaduto in passato con la vicenda del Banco di Napoli». La scelta operata dal ministero dell'Economia, infatti, «risponde ai principi di gradualità ed è rispettosa dell'autonomia e dei confini dell'azione che il Mef può mettere in campo».

     

    ANNA MARIA POGGI - FONDAZIONE CRT ANNA MARIA POGGI - FONDAZIONE CRT

    L'obiettivo […] «è fare luce e chiarezza su tutta la vicenda Crt che è anche al centro di un'inchiesta della magistratura».  Innanzitutto il punto è cambiare registro sulle «incompatibilità e conflitti di interessi nelle nomine già fatte».

     

    Leggendo tra le righe si intuisce l'indicazione della necessità di un passo indietro da parte dell'attuale cda. Come fanno i componenti che si sono autonominati a decidere sulla loro incompatibilità? È questo il ragionamento. Indicazioni a cui la presidente Anna Maria Poggi, risponde indirettamente con la decisione assunta ieri in cda e cdi: «Mi hanno dato ampio mandato in vista delle probabili interlocuzioni che ci saranno con il Mef sia per poter predisporre nei tempi più rapidi possibili risposte alle eventuali sollecitazioni provenienti dal ministero sia per poter avviare sin d'ora un'attività di revisione e miglioramento della governance della fondazione nel superiore interesse dell'istituzione».

    FABRIZIO PALENZONA - MAURIZIO IRRERA - CATERINA BIMA - DAVIDE CANAVESIO - ANNA MARIA DI MASCIO - ANTONELLO MONTI FABRIZIO PALENZONA - MAURIZIO IRRERA - CATERINA BIMA - DAVIDE CANAVESIO - ANNA MARIA DI MASCIO - ANTONELLO MONTI

     

    Poggi, quindi, ha ottenuto l'incarico non solo di interloquire direttamente con il Mef ma anche di iniziare quel processo di "self cleaning" che ha annunciato fin dal primo giorno della sua nomina. Anche se qualsiasi operazione di pulizia non è sostituibile con le prescrizioni richieste. Una posizione netta, che punta a superare le divisioni dei mesi scorsi.

     

    Il board della Fondazione Crt ha poi designato Maria Cristina Zoppo, attuale membro del cda di Intesa Sanpaolo, in qualità di nuovo presidente di Ream, la partecipata che si occupa di real estate. L'indicazione arriva dopo le dimissioni di Antonello Monti, consigliere che si era autonominato nella partecipata. […]

    FONDAZIONE CRT FONDAZIONE CRT giancarlo giorgetti alla camera giancarlo giorgetti alla camera fabrizio palenzona fabrizio palenzona

     

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