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    CROSETTI: “ALLA JUVE CRISTIANO RONALDO E’ DIVENTATO COMPLETO. HA IMPARATO A PERDERE PALLONI D'ORO E FINALI" – SCATTA IL PROCESSO A SARRI. ANCHE CR7 TESTIMONE D’ACCUSA: NON HA GRADITO L'USCITA DI HIGUAIN E ALTRE SCELTE DI FORMAZIONE - E POI QUEI 140 MILIONI SPESI PER DIFENSORI NON TITOLARI (SE CHIELLINI NON SI FOSSE FATTO MALE, DE LIGT E DEMIRAL STAREBBERO IN PANCHINA) – MANO PESANTE DEL GIUDICE SPORTIVO SU BETANCUR


     
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    1. SPORTINERIA

    Maurizio Crosetti per ''la Repubblica''

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    " Alla Juventus sono finalmente diventato un calciatore completo", dice Cristiano Ronaldo.

    "Qui ho imparato a perdere i Palloni d' Oro e le finali".

     

     

    2. PROCESSO A SARRI

    Emanuele Gamba per ''la Repubblica''

     

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    La Juve dovrà preoccuparsi dello sguardo truce, con qualche sfumatura di disprezzo, di Ronaldo durante la premiazione della Supercoppa, dove ha vinto la medaglia d' argento, o dell' ondata di risentimento che è subito montata contro Sarri, individuato al volo come capro espiatorio nella situazione di marasma in cui il mondo bianconero piomba non appena un trofeo prende un' altra strada? Ci sono un fronte interno (malumore) e uno esterno (critiche).

     

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    Al rientro negli spogliatoi dopo il trofeo sfumato Ronaldo era furibondo: non perdeva una finale secca dal febbraio 2013 (derby con l' Atletico in Copa del Rey) e a Riad ha dovuto interrompere una serie aperta di nove successi consecutivi. Per lui certi smacchi sono intollerabili soprattutto perché, al di là dell' irrilevanza della Supercoppa in una bacheca tanto smisurata, usa i trofei per accreditarsi ai premi individuali: ogni coppa in meno che alza, è una possibilità in meno di ricevere il Pallone d' oro. Cristiano era anche deluso per la solitudine in cui i compagni, improvvisamente infiacchitisi dopo tre partite ben fatte, lo hanno abbandonato, anche se un mesetto e mezzo fa la situazione era ribaltata ed era lui che faticava a stare al passo degli altri.

     

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    Di certo, non ha gradito l' uscita di Higuain e altre scelte di formazione, ma d' altronde Sarri è finito nel mirino della critica tifosa per le ragioni più disparate, che vanno dalla rigidità tattica (però a Riad ha cambiato per tre volte il modulo) ai suoi tic gestuali, dalla lettura delle partite al look: è come se tra l' ambiente juventino e l' allenatore toscano - che ha tutt' altra estrazione culturale - ci fossero delle incompatibilità sopite che emergono in maniera scomposta ogni volta che qualcosa va storto.

     

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    Sarri si è snaturato assai per calarsi in un pianeta in cui rischiava di sentirsi alieno, ha corretto concezioni tattiche e modo di porsi, metodi di gestione del gruppo (il ricorso sistematico al turnover ne è l' esempio più lampante) e uso del linguaggio in pubblico e si può dire che in qualche modo la squadra gli stia somigliando: non è più quello che era, ovverosia una cinica masnada di calciatori impietosi, e non è ancora (non lo sarà mai) una gruppo di ambiziosi sognatori mossi dall' idea della bellezza e a caccia di qualsiasi utopia. In questa situazione di stallo la Juve va e viene, a elastico: a volte sembra mossa dal piacere sfrenato di giocare, altre un gruppo pensoso e insicuro.

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    Sarri ha però anche problemi oggettivi che molti sottovalutano e che discendono direttamente dal mercato, basato su una strategia in continua contraddizione di sé. Il risultato è che questa squadra non sembra migliorata rispetto allo scorso anno: il ripescaggio di Higuain (sei gol) non compensa affatto l' accantonamento di Mandzukic (a un passo dal trasloco in Qatar), che l' anno scorso a quest' epoca aveva già segnato nove reti, marchiato tutte i big match ed esaltato le potenzialità di Ronaldo.

     

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    Ma ci sarebbe da riflettere anche sui 140 milioni spesi per difensori non titolari (se Chiellini non si fosse fatto male, De Ligt e Demiral starebbero in panchina stabilmente) e degli zero investiti sul reparto più bisognoso di cure, il centrocampo. Per altro, Sarri perderà per tre giornate l' unico mediano energico che ha: Bentancur ha pagato a caro prezzo i volgari insulti al quarto uomo dopo l' espulsione di Riad. In questo senso, può aiutare l' operazione cui Paratici sta lavorando, lo scambio di prestiti con il Psg tra Emre Can e Paredes.

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