Estratto dell'articolo di Marzio Breda per il “Corriere della Sera”
sergio mattarella visita il museo di auschwitz 4
Il 25 aprile è la data costitutiva della Repubblica e della Carta costituzionale. E sono questi fondamenti a legittimare — senza equivoci o ambiguità — le basi morali della lotta grazie alla quale 78 anni fa gli italiani seppero liberarsi dai nazisti di Hitler e dai repubblichini dell’ultimo Mussolini. Uno spartiacque, quindi.
Ruoterà su questo doppio cardine il messaggio che Sergio Mattarella lancerà oggi da alcuni luoghi simbolo della Resistenza, ricordando quei giorni difficili ma gloriosi perché grazie ad essi il Paese recuperò credibilità e prestigio democratico, consentendo a De Gasperi di presentarsi con piena dignità alla Conferenza di pace di Parigi. Purtroppo, su questi temi non abbiamo mai smesso di combatterci rancorosamente fra noi a colpi di passato.
GIORGIA MELONI SERGIO MATTARELLA
Lo si è visto anche in questa vigilia della festa, con il dilagare di polemiche improntate a un uso politico della storia. Polemiche sulle quali il presidente non dovrebbe entrare, non direttamente almeno, perché sente la responsabilità di portare il discorso pubblico su altri livelli.
Tali da consentire una condivisione, e dunque una riconciliazione autentica, mettendo al bando intossicanti revisionismi o interessate amnesie. Una premessa di metodo può essere colta dal breve indirizzo di saluto che ha rivolto ieri ai rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma, saliti al Quirinale.
SERGIO MATTARELLA IGNAZIO LA RUSSA
Li ha elogiati per il loro «impegno e determinazione per tener viva la memoria di un periodo tra i più drammatici della nostra storia, contribuendo in ampia misura a far conoscere e a non dimenticare quanti hanno lottato per la difesa degli ideali di indipendenza e di libertà che permisero la liberazione dell’Italia dall’oppressione nazi-fascista».
Ecco il punto, indicato dalle parole chiave di Mattarella: «memoria», per «non dimenticare». […]
ignazio la russa sergio mattarella giorgia meloni
Oggi, dopo le recenti dispute, i toni conflittuali sembrano un po’ smorzati. Si vedrà. Il tentativo di far ritrovare insieme gli italiani nel 25 aprile — nel nome della Repubblica e di un rinnovato patriottismo costituzionale — Mattarella lo compie tra l’Altare della Patria, dove deporrà una corona accompagnato dalla premier Giorgia Meloni e dai presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, e poi il Piemonte, tra Cuneo, Borgo San Dalmazzo e Boves, teatro di orrende rappresaglie delle SS, in cui furono trucidati anche tre preti.
Nel capoluogo la rievocazione si concentrerà su Duccio Galimberti, avvocato azionista, che il 26 luglio 1943, a poche ore dalla destituzione di Mussolini da parte del re, esortò la sua gente a ribellarsi contro una «guerra ingiusta», contro la scelta di Badoglio di proseguirla, e contro gli occupanti tedeschi. […]
Sergio Mattarella alla Conferenza nazionale delle Camere di commercio sergio mattarella giorgia meloni