Francesca Bonazzoli per milano.corriere.it
pinacoteca di brera
Un nuovo brutto episodio rimette sul banco degli imputati la manutenzione della Pinacoteca di Brera. Dopo il clamoroso collasso dell’impianto di climatizzazione che nel gennaio 2017 costrinse i restauratori a intervenire con le velinature su una cinquantina di opere per evitare la caduta del colore, questa volta è stata l’acqua ad insidiare i quadri. Non una semplice infiltrazione, ma scrosci precipitati dal soffitto della sala 31 dove si conserva il Cenacolo di Rubens, come mostra un video girato in diretta.
Per fortuna, grazie al tempestivo intervento dei custodi in servizio durante la notte, non ci sono stati danni e le opere non sono state nemmeno rimosse perché l’acqua è caduta al centro della sala. In un comunicato, la Pinacoteca spiega che «il danno si è verificato a causa dell’elevata pressione dell’acqua all’interno di una tubatura e che le due perdite sono state risolte dalla ditta di manutenzione dell’impianto reperibile 24 ore su 24.
pinacoteca di brera scroscio d'acqua
Attualmente è stata ridotta la pressione e il sistema continua ad essere monitorato dalle sonde di rilevamento acqua». I custodi sottolineano, però, che il museo è sprovvisto di un allarme acqua e che l’allerta è scattata solo grazie al sistema antincendio. Sabato scorso si erano avute le prime avvisaglie con una pesante infiltrazione sul muro sinistro della sala 8 dove il danno è ancora ben visibile anche nelle colonne scrostate.
Il direttore James Bradbunre assicura che solo la cornice del dipinto di Paris Bordon è stata forse intaccata e comunque già sottoposta a esami diagnostici. Il ministero dei Beni culturali ha attivato il servizio ispettivo: l’obiettivo è quello di accertare, al di là dell’assenza di danni alle opere, le ragioni di quanto accaduto attraverso un’ispezione che si terrà nei prossimi giorni e verificare se il fenomeno poteva essere previsto. Il ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli, è in contatto con il segretario generale del ministero che sta seguendo la vicenda.
pinacoteca brera
Tuttavia la Cisl è tornata a denunciare anche il problema della sicurezza in seguito ad un episodio verificatosi lo scorso giovedì 11 quando un custode ha visto due persone allontanarsi dopo aver lasciato due zaini e una scatola negli armadietti del museo cui si può accedere direttamente dal bar, senza passare dalla biglietteria. Insospettiti, i custodi hanno chiesto l’intervento della polizia che ha forzato la serratura e controllato il contenuto rivelatosi innocuo.
Nell’agosto 2017 si era verificato un altro episodio relativo alla sicurezza quando una custode era stata violentemente spintonata da una falsa guida e si era fratturata un braccio. «Da allora nulla è stato fatto per migliorare la sicurezza», sostiene Giorgio Di Mauro, segretario funzione pubblica Cisl Milano, che ha inviato una richiesta di incontro urgente al direttore della Pinacoteca e al ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli. La direzione del museo assicura che ha ripetutamente verificato la questione presso Questura e Prefettura ricevendo l’assicurazione che il museo non è un obiettivo sensibile.
È però vero che, dopo i ripetutiti attentati avvenuti in Europa, ormai in nessun museo al mondo è più permesso lasciare pacchi o valigie negli armadietti, tanto meno senza acquistare il biglietto di entrata. Non solo. I custodi spiegano che in questi ultimi anni sono stati una decina i colleghi andati in pensione e altrettanti sono stati autorizzati alla mobilità in altre sedi. Anche al bancone d’ingresso è stata tolta una persona e questo mentre, al contrario, i visitatori aumentavano, specialmente nelle domeniche gratuite in cui, sostengono, la gente entra ed esce in massa, senza alcun tipo di controllo.
il ministro alberto bonisoli