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    L'ANTI-EURO DEI FIGLI DI PUTIN - ALLA RAGNATELA DI ZAR VLAD NELL’UE SI E’ AGGIUNTO ANCHE TSIPRAS - E DENTRO CI SONO EUROSCETTICI, LEGHISTI, NAZIONALISTI - METODO PUTIN? COPERTURE DIPLOMATICHE, ARMI, MAZZETTE E GAS


     
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    Anna Zafesova per “la Stampa”

     

    alexis tsipras e vladimir putin 4 alexis tsipras e vladimir putin 4

    Pronti a partecipare a «progetti finanziari congiunti» e ad «aste di privatizzazione» in Grecia. Lo scambio che Vladimir Putin offre ad Alexis Tsipras va oltre un banale «soldi contro sanzioni». Mosca scava trincee per una guerra fredda lunga. Dove, oltre a tutti gli strumenti della propaganda sovietica, usa anche quelli del capitalismo: prestiti, acquisto di asset in altri Paesi, joint venture (come quelle proposte ai greci per aggirare l’embargo agroalimentare) e, naturalmente, contratti sul gas.

     

    Restano anche i vecchi metodi, come la mazzetta di contanti o contratti con società di comodo. Come il prestito di 9 milioni di euro offerto dalla Prima banca russo-ceca al Front National. O come i sospetti di fondi da Mosca per gli eurodeputati della Unione russa della Lettonia, dell’ultradestra ungherese Jobbik, e per gli euroscettici tedeschi di Afd.

    alexis tsipras e vladimir putin 3 alexis tsipras e vladimir putin 3

     

    Leghisti e nazionalisti fiamminghi, l’ultradestra austriaca e quella bulgara di Ataka sono ospiti frequenti e graditi ai congressi patrocinati dal governo russo e sponsorizzati da «oligarchi ortodossi». I loro militanti si prestano a legittimare i referendum in Crimea e in Donbass come «osservatori europei», e tornano con racconti entusiasti sull’ordine e il benessere portati da Putin.

     

    ALLEATI ETEROGENEI

    alexis tsipras e vladimir putin 2 alexis tsipras e vladimir putin 2

    Un sistema degli aiuti che ricalca quello dell’Urss: prima i Paesi-satelliti, poi i partiti marxisti europei, poi i «movimenti di liberazione nazionale», infine intellettuali «borghesi» anti-sistema e alleati sparsi «nemici dello stesso nemico».

     

    salvini maglietta putin salvini maglietta putin

    Il sol dell’avvenire delle sinistre è tramontato, ma l’abbandono del comunismo ha permesso a Mosca di aggregare tutti quelli che considerano gli Usa, l’Ue e la globalizzazione un flagello, dai Le Pen alle camicie rosse venezuelane, da Assad ai «fratelli ortodossi» di Cipro e Grecia, perfino qualche falco repubblicano disgustato da Obama. In base al grado di lealtà offerto ottengono finanziamenti, forniture di armi, copertura diplomatica, contratti favorevoli o anche soltanto un po’ di visibilità mediatica.

     

    Un’alleanza eterogenea e diffusa, e proprio per questo difficile da affrontare. Per quelli non ancora convinti c’è una macchina della propaganda spregiudicata come quella comunista e moderna come la «Cnn putiniana» Russia Today, supportata da un’estesa rete di troll a cottimo che inondano il web, e decine di Ong europee.

    sostenitori di putin sostenitori di putin

     

    Chatham House valuta il loro giro d’affari in 100 milioni di dollari, e vede la «mano di Mosca» dovunque, dai concerti di danze cosacche alle proteste degli ambientalisti contro i giacimenti di shale. Le riviste «Unione Sovietica» con gli operai sorridenti appartengono al passato, e a Bruxelles si discute di un budget per combattere questo Agitprop 2.0, inclusa una tv satellitare in russo. Per ora ci si limita a distribuire ai diplomatici tedeschi informative con le risposte «giuste» alla propaganda russa.

     

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