Estratto dell’articolo di Filippo Di Giacomo per “Il Venerdì di Repubblica”
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Nell'arcobaleno di religioni esistenti appaiono segni che bisogna saper cogliere. Quest'anno la quaresima cattolica e il ramadan islamico si sovrappongono. Di questi due austeri periodi, religiosamente e spiritualmente significativi, si è parlato poco (della quaresima) e male (del ramadan).
Oppure sono usati per scopi identitari, quasi fossero periodi in cui Roma e La Mecca si sfidano a singolar tenzone. Mentre in Lombardia infuria il caso della scuola di Pioltello dove la dirigenza scolastica ha deciso un giorno di vacanza per permettere agli alunni islamici, il 47 per cento degli iscritti, di festeggiare la fine del digiuno sacro, la giornalista Nirmala Carvalho, sul sito Asia News, narra di una iniziativa, partita da Mindanao, unica isola filippina a maggioranza islamica, diffusasi in altre parti del mondo e ora anche a Roma.
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L'iniziativa-programma "Accompanying ramadan" consiste nell'invitare i giovani cristiani a unirsi nella preghiera con i coetanei islamici. A Liverpool i ragazzi usufruiscono di una guida redatta dal cardinale Michael Fitzgerald, grande figura del dialogo islamo-cristiano, con riflessioni anche su alcuni i versetti del Corano. Quest'anno il progetto si è allargato a giovani studenti di Roma e di Delhi, per iniziativa di due professori della Pontificia università urbaniana, l'italiano cattolico Gaetano Sabetta e l'algerina musulmana Nadjia Kebour.
don filippo di giacomo foto di bacco
Il progetto Accompanyng ramadan è una tessera di un movimento più ampio e articolato di dialogo e di incontri interreligiosi. Tra questi, anche la pratica dell'Interfaith Scriptural Reasoning, un progetto che vede persone di fedi diverse leggere e riflettere sulle rispettive Scritture. Il motto di tanto fervore? Imparare a non essere d'accordo, rispettandosi a vicenda.
DIGIUNO IN QUARESIMA DON FILIPPO DI GIACOMO