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    ALLARME IN FRANCIA PER I PRIMI PAZIENTI MORTI CON LE CURE “FAI DA TE” DI ANTIMALARICI – I FARMACI A BASE DI IDROSSICLOROCHINA AVREBBERO PROVOCATO DISTURBI DEL RITMO DEL CUORE E ARRESTI CARDIACI - INTANTO IN GERMANIA HANNO SCOPERTO CHE “IL CAMOSTAT MESILATO BLOCCA L'INGRESSO DEL VIRUS NELLE CELLULE POLMONARI"…


     
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    Da ilmessaggero.it

    Allarme in Francia sui trattamenti con antimalarici a base di clorochina o idrossiclorochina, associate o meno all'antibiotico azitromicina, nei pazienti con Covid-19, che avrebbero provocato disturbi del ritmo del cuore e arresti cardiaci in alcuni ospedali francesi, causando in alcuni casi la morte dei pazienti.

     

     

    ALLARME IN FRANCIA PER I PRIMI PAZIENTI MORTI CON LE CURE “FAI DA TE” DI ANTIMALARICI ALLARME IN FRANCIA PER I PRIMI PAZIENTI MORTI CON LE CURE “FAI DA TE” DI ANTIMALARICI

    L'agenzia. La denuncia arriva da un farmacista di un ospedale universitario, nonché corrispondente del Centro di farmacovigilanza nella sua regione, che ha lanciato l'allarme insieme a medici infettivologi e suoi colleghi farmacisti, precisando di aver inviato la casistica all'attenzione dell'Agenzia nazionale per la sicurezza dei medicinali (Ansm). Ieri anche l'Agenzia sanitaria regionale della Nouvelle-Aquitaine - riferisce "in esclusiva" 'Le Point' - ha reso noto che «sono stati segnalati casi di tossicità cardiaca nella regione a seguito dell'autosomministrazione di Plaquenil* (idrossiclorochina) da parte di pazienti che avvertivano sintomi di Covid-19».

     

    I test. Attenzione ai test fai da te sul coronavirus. L'Agenzia europea per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ricorda che «mentre la maggior parte dei test rapidi per il coronavirus marcati CE sono conformi», le autorità nazionali hanno rilevato irregolarità in alcuni di questi «venduti come presunti test fai da te. Numerosi Stati membri hanno messo in guardia dall'uso di test 'fai da tè rapidi o addirittura li hanno vietati». L'Ecdc in un documento sui test rapidi disponibili in Europa, spiega che serve una «convalida clinica in un numero ampio di popolazione».

     

     

     

    Da oltre un mese la clorochina e l'idrossiclorochina sono al centro dell'attenzione in tutto il mondo, soprattutto in Francia dove l'infettivologo di Marsiglia Didier Raoult sostiene che grazie a questi 'vecchi' antimalarici (sono sul commercio da una sessantina d'anni) si possa sconfiggere il coronavirus, mentre lo stesso presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, li ha definiti "un dono dal cielo".

     

    GERMANIA

    FARMACI USATI CONTRO MALARIA E AIDS FARMACI USATI CONTRO MALARIA E AIDS

    Da ilgiornale.it

     

    (…) Dello stesso avviso anche un gruppo internazionale di ricercatori a cui fanno capo i biologi dell'Infection Biology Unit German Primate Center del Leibniz Institute for Primate Research. Collaborando con i colleghi dell'università di Berlino, dell'università di Gottinga, dell'Università Sechenov di Mosca, gli studiosi hanno studiato il meccanismo tramite il quale il Coronavirus riesce a penetrare all'interno delle cellule umane, cercando un modo per arrestare il processo. 

     

    “I nostri risultati mostrano che SARS-CoV-2 ha bisogno della proteasi TMPRSS2, che è presente nel corpo umano, per entrare nelle cellule", ha spiegato Stefan Pöhlmann, capo dell'unità di biologia, come riportato sul sito del “German Primate Center”"Abbiamo testato SARS-CoV-2 isolato da un paziente e abbiamo scoperto che il Camostat mesilato blocca l'ingresso del virus nelle cellule polmonari", ha aggiunto Markus Hoffmann, autore della ricerca.

     

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    Il Camostat mesilato è un farmaco che possiede le stesse capacità antivirali del Nafamostat mesilato anche se, come rivelato dallo studio condotto dagli scienziati giapponesi, il secondo risulterebbe già efficace a un decimo della concentrazione del primo. In passato, inoltre, i ricercatori Jun-ichiro Inoue e Mizuki Yamamoto avevano già mostrato come il Nafamostat fosse risultato valido contro la Mers. Negli studi di laboratorio, è stato dimostrato come il farmaco riesca ad impedire il collegamento fra la proteina Spike (S), presente sullo strato lipidico che avvolge il Coronavirus, ed il recettore ACE2 presente sulle cellule umane. Se non avviene la fusione, il virus non potrà infettare la cellula e quindi replicarsi.

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