mattarella draghi
DAGOREPORT
Allarme rosso a Palazzo Chigi! Tutti i partiti si stanno impegnandosi a far saltare il governo. Dalle concessioni balneari alla riforma della giustizia, dal super bonus edilizio al “caro bollette” fino alla durata del Green Pass, sono tutti a caccia di consensi per le Amministrative di primavera.
MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI
E Draghi, irrobustito dalle richieste di tutti i partiti di restare a Palazzo Chigi, ha deciso di prendere di petto l’ambaradan: o abbassano tutti le penne o, in caso di sfiducia parlamentare, il governo va a casa. Non esiste una terza via.
A questo punto di non ritorno, Draghi ha chiesto l’intervento “sotterraneo” del Capo dello Stato. Dall’alto di 55 applausi al momento della riconferma, Mattarella è impegnato a far sapere ai leader dei vari partiti che, in caso di “tonfi” parlamentari dell’esecutivo, non essendo più nel semestre bianco, è pronto a sciogliere le Camere e indire subito nuove elezioni politiche; sottolineando che finire la legislatura prima di settembre vuol dire non solo addio al vitalizio per un grosso numero di matricole ma anche confezionare un bel regalo elettorale ai Fratelli d’Italia di Gigiona Meloni. Di più: si andrebbe al voto con l’attuale legge maggioritaria che comporta le famigerate coalizioni che nessun partito vuole.
UNA RINCORSA ELETTORALE DENTRO E FUORI DAL GOVERNO
Massimo Franco per il “Corriere della Sera”
GIUSEPPE CONTE CON ENRICO LETTA
È difficile non vedere anche lampi elettorali in quanto sta accadendo a proposito del green pass, delle concessioni balneari e sul rincaro delle bollette elettriche. Il tema viene radicalizzato sia dal fatto che i partiti si contendono sacche dello stesso serbatoio di consensi; sia da una spaccatura oggettiva del centrodestra, con due partiti all'interno della maggioranza, Lega e FI, e uno all'opposizione, quello guidato da Giorgia Meloni.
LUIGI DI MAIO GIANCARLO GIORGETTI
L'idea di «abolire subito l'ignobile ricatto» del certificato che attesta le vaccinazioni contro il Covid, lanciata con parole incendiarie dalla leader di FdI, è una sfida in primo luogo a destra. Ma indirettamente complica il lavoro di Palazzo Chigi. I sondaggi cominciano a indicare un'attenzione crescente per i costi dell'energia e per la mancanza di lavoro, e un calo di allarme per la pandemia: lo dice anche il fallimento della manifestazione dei «no pass» ieri a Roma.
salvini papeete
Le forze politiche assorbono come sismografi le nuove tendenze, scaricando sul governo non le previsioni sui conti ma gli umori dell'opinione pubblica. Così, Salvini martella sul «caro bollette» definendolo un'emergenza nazionale. E promette una grande pace fiscale, sostenendo che milioni di italiani non possono pagare le tasse. È una politica che riflette sia il timore di essere scavalcato da Meloni, libera di attaccare il governo dall'opposizione; sia l'obiettivo di marcare le distanze dalla demagogia del M5S, che fa parte della stessa coalizione.
MEME GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI CURLING
Ma i risultati di queste pressioni concentriche hanno l'effetto principale di sottolineare la frammentazione degli interessi della maggioranza; e di acuire le perplessità di Draghi, costretto a precisare che il Consiglio dei ministri fissato per oggi si occuperà soltanto di concessioni balneari.
Tema spinoso, perché a difendere la proroga per altri decenni, anche contro le direttive europee, è uno schieramento trasversale. Va oltre i confini del centrodestra, sebbene il partito di Meloni cerchi di mettere la sua ipoteca su quei consensi. Fratelli d'Italia propone una proroga di novantanove anni a favore della «lobby delle spiagge».
mario draghi giuseppe conte
E costringe molte forze della maggioranza a inseguire, riducendo i margini di manovra di Palazzo Chigi; e confermando il rischio che l'agenda delle riforme strutturali debba fare i conti con le preoccupazioni elettorali di chi appoggia il governo. Il tema si riproporrà con le bollette, anche perché la Lega lo considera «il» problema dei prossimi mesi.
E soffia sul fuoco di questa emergenza sia per recuperare i voti perduti, sia per tentare di riannodare un dialogo con un centrodestra in frantumi. Rimane la domanda su quanto lontano i partiti alleati possano andare per contendersi i voti e magari agganciare l'opposizione, senza attentare alla stabilità; e quanto Draghi abbia la possibilità e sia disposto ad assecondare queste crescenti spinte centrifughe.