Leonardo Iannacci per “Libero quotidiano”
Allarme rosso, anzi allarme azzurro. Quando mancano due settimane esatte alla semifinale playoff mondiale contro la Macedonia del Nord, in programma a Palermo il 24 marzo, non ci sono buonissime notizie per il ct Mancini. Il quale, tra un "15" di padel e l'altro, non mostra segni di nervosismo ma, in cuor suo, sa che la salita verso Qatar 2022 è impervia. E non solo sotto il profilo emotivo.
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Già incontrare una nazionale non eccelsa come la Macedonia, con il rischio di sottovalutare l'avversario (concreto se si sfoglia la bizzarra storia della nazionale azzurra: Corea, Cipro, Slovacchia, Svezia) toglie il sonno al ct: «Sarà una partita complicata, la più difficile...», ha sentenziato, «più della successiva, eventuale trasferta contro la vincente dell'altra semifinale, tra il Portogallo di CR7 e la Turchia».
Il Mancio, questo è il punto, non ha ancora ben chiaro lo stato di forma dei suoi calciatori per i tre miseri giorni a lui concessi per preparare questo dentro/fuori. «Non mi sarebbe dispiaciuto avere un po' più di tempo, ma pazienza», ha aggiunto, sottolineando una realtà sulla quale Lega e Figc hanno fatto orecchie da mercante. Evidentemente una giornata di campionato non rinviabile è oggi ben più importante di un Mondiale.
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SPONSOR ADIDAS: 40 MILIONI Ieri il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha taciuto sull'argomento, era impegnato nell'annunciare il nuovo sponsor tecnico per il settore squadre nazionali: a gennaio, dopo 16 anni, Puma lascerà il posto ad Adidas: si parla di 40 milioni di euro all'anno. Per decifrare meglio i potenziali azzurri da presentare contro la Macedonia, in tabella abbiamo analizzato le loro condizioni di forma, le prestazioni, i guai fisici, i gol fatti (e quelli subiti) negli ultimi mesi.
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Prendendo spunto dai campioni d'Europa di Londra 2021 e aggiungendo qualche uomo nuovo come Scamacca, in gran spolvero con il Sassuolo, o come Zaniolo il quale, dimenticati i gravi infortuni alle ginocchia, sta giocando una buona stagione alla Roma. Una certezza c'è, oltre a Donnarumma che in azzurro non dovrà dividere la porta con Keylor Navas: il reparto dove siamo messi peggio è la difesa.
E se Gigio fa errori come quello di ieri a Madrid... I ripetuti infortuni muscolari dell'ineffabile coppia di gladiatori Chiellini-Bonucci, prossimi al rientro ma lontani dal top, regalano incertezze al ct e un recupero pieno dei due contro la Macedonia è azzardato. Al loro posto possibile il duo Bastoni-Acerbi, con Di Lorenzo ed Emerson (oppure l'usato sicuro Florenzi) lati esterni del 4-4-2. Luiz Felipe e Toloi difficili alternative.
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Meglio a centrocampo: Verratti e Jorginho sono in forma e la formula con il doppio playmaker che tanto stupì agli Europei è ripetibile. Notizie meno liete vengono da chi dovrà proteggerli: Barella non è quello dell'estate scorsa, due anni a fare il boia e l'impiccato hanno sfiancato il fenomeno dell'Inter. E neppure Locatelli e Pessina sono al top. Avanzano candidature Pellegrini, out agli Europei e reduce da buone uscite nella Roma, lo stesso Cristante e il baby Frattesi. Giganteschi punti interrogativi in attacco: mancando Chiesa e dimenticando l'attuale Belotti, il tridente tradizionale resta Berardi-Immobile-Insigne. Ma considerando il pessimo stato di forma del folletto del "tiraggiro", spunta l'ipotesi Zaniolo che il Mancio vede nel 4-3-3 ma anche in un ipotetico 4-2-4. E Scamacca? È la sorpresa del Sassuolo ma le 11 reti costituiscono un rebus ad alti livelli. Così come Joao Pedro, in calo. Per dirla alla Celentano: la situazione non è buona.
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