1 - LA RIMONTA DI TRUMP SPAVENTA WALL STREET OBAMA CONTRO L’FBI
Alberto Flores D’Arcais per “la Repubblica”
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A sei giorni dal voto le brutte notizie per Hillary Clinton arrivano da Wall Street, una sorta di contrappasso per chi viene additata (ora da Trump, durante le primarie da Bernie Sanders) come l’emanazione diretta dei poteri forti e della grande finanza (da Wall Street arrivano del resto i maggiori finanziamenti alla sua campagna).
Dal 1984 a oggi S&P500, l’indice delle società più ricche quotate in Borsa, ha azzeccato tutti i risultati e quest’anno i numeri darebbero la vittoria a The Donald. Perché quando sale nei tre mesi precedenti il voto, il partito in carica vince quasi sempre (86 per cento dei casi dal 1928) mentre dall’8 agosto 2016 a oggi è in calo del 3,6 per cento. Ieri la Federal Reserve ha lasciato i tassi d’interesse invariati e gli indici di Wall Street sono calati.
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La buona notizia per lei è che Barack Obama è sceso al suo fianco contro il direttore del Fbi Comey. «Quando è in corso un’indagine non dobbiamo basarci su illazioni, informazioni incomplete, fughe di notizie. Occorre sempre operare sulla base di decisioni concrete». E ha lanciato l’allarme: «Il destino del mondo è nelle mani degli elettori Usa. Con Trump la repubblica è a rischio».
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Nei sondaggi la tendenza è chiara. Per Nate Silver, il “mago” delle statistiche, scendono (ma restano comunque sopra il 70 per cento) le probabilità di vittoria della Clinton nei tre Stati dove è maggiore la presenza di classe operaia bianca: Pennsylvania, Michigan, Wisconsin. Trump recupera soprattutto negli Stati “in bilico”. Stando all’ultimo poll Cnn/ Orc, avrebbe ribaltato la situazione in Nevada, Stato che ha solo sei “voti elettorali” ma è indicativo per l’alta presenza di latinos, bacino elettorale dell’ex First Lady.
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Per la “Clinton Machine” le uniche buone notizie arrivano dalla Florida, dove l’ultimo sondaggio (sempre Cnn/ Orc) vede l’ex Segretario di Stato in vantaggio di due punti, 49 a 47. Non è un caso che i due contendenti abbiano moltiplicato la loro presenza tra Miami, Orlando e Fort Lauderdale. Anche quest’anno il Sunshine State potrebbe alla fine essere tra quelli più pesanti nella bilancia per conquistare la Casa Bianca. Con un rischio: poche migliaia di voti di differenza e un nuovo possibile caso di vittoria/non vittoria come quella del 2000 tra George W. Bush e Al Gore. Una situazione che sarebbe perfetta per Donald Trump e per le sue accuse al sistema.
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2 - SCANDALI E VOTO NERO IN FORSE I REPUBBLICANI SI RICOMPATTANO ECCO COSA PESA SULLE BORSE
Federico Rampini per “la Repubblica”
Se Barack Obama critica l’Fbi, accentuando l’atmosfera da crisi istituzionale, ha le sue ragioni. Nel merito: l’Fbi sembra impegnata in fughe di notizie a senso unico, solo contro i democratici, avendo riesumato perfino una vecchia inchiesta su Bill Clinton di 15 anni fa. Ma per spiegare il gesto di Obama c’è un altro fattore: la paura. Come per Wall Street in calo. L’avvicinarsi del voto coincide con un aumento dell’incertezza. Ecco le cause.
proteste contro donald trump 2
SONDAGGI
«Sì, Donald Trump ha un percorso verso la vittoria». Il verdetto è autorevole, porta la firma di Nate Silver (sito FiveThirtyEight), il massimo esperto di sondaggi. Il vantaggio di Hillary nella media nazionale è sceso ai minimi termini, ormai tre o quattro punti: dentro la forchetta di errore statistico. Anche l’analisi che conta di più, quella compiuta Stato per Stato che sfocia sul conteggio dei “grandi elettori”, dà lo stesso risultato: da due settimane la rimonta di Trump è netta. Tornano ad essere contendibili, alla sua portata, molti Stati in bilico che erano finiti nella casella di Hillary. Obama non si limita a polemizzare: moltiplica i suoi comizi pro-Hillary; è allarme alla Casa Bianca.
melania trump e mike pence
SCANDALI VS. OBAMACARE
Perché questa frana, lenta ma inesorabile, nei consensi verso la candidata democratica? Il trend dei sondaggi era cominciato prima che l’Fbi rilanciasse lo scandalo delle email segrete, quindi non è detto che questo strappo abbia influito, anche se di certo è negativo per Hillary finire la campagna sulla difensiva, circondata da un’atmosfera di sospetti. I media di sinistra rilanciano gli scandali di Trump, compresa una denuncia per stupro su una minorenne. Ma l’elettore forse si fa influenzare più da questioni che lo toccano personalmente: come l’aumento del 25% nelle tariffe dell’assicurazione medica, che dà ragione alle accuse di Trump sulla riforma sanitaria di Obama.
DISCIPLINA DI PARTITO
bill e hillary clinton
Determinante è anche il ri-compatta- mento delle due famiglie politiche. Più si avvicina la scadenza elettorale più si rafforza il riflesso di appartenenza in un paese fondamentalmente bi-partitico. Anche i repubblicani che lo attaccarono pubblicamente (vedi Paul Ryan, presidente della Camera) hanno finito per schierarsi con Trump. Quando lui toccò i minimi nei sondaggi una parte dei repubblicani erano in libera uscita o accarezzavano l’idea di un voto di protesta per il libertario Gary Johnson, ora “tornano a casa” pur di non rivedere una presidenza Clinton.
TRUMP HILLARY
VOTO AFROAMERICANO
Con gli elettori indecisi che ormai sono ridotti ai minimi, ora quel che conta è fare il pieno di consensi in casa propria. Il pericolo è l’assenteismo. Perciò spaventa i democratici il dato dalla Florida: nelle votazioni anticipate l’affluenza dei neri è stata inferiore al previsto, inferiore alle elezioni di Barack Obama. Pessimo. Hillary ha bisogno di fare il pieno di voti afroamericani per compensare il vantaggio di Trump fra i bianchi maschi. Altro segnale in Florida, un sondaggio Cnn rivela maggiore “entusiasmo” tra gli elettori di destra.
MERCATI
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Gli investitori preferiscono la continuità (Hillary) al salto nel buio (Trump). Non amano le proposte fiscali dei democratici (più tasse sui ricchi) ma detestano la retorica contro il libero scambio del repubblicano. Oltre a divorare sondaggi pubblici, le banche di Wall Street usano fonti private. Il calo della Borsa sembra “prevedere” una vittoria di Trump. Ma non è infallibile: a Londra la Borsa si era convinta che avrebbe vinto Remain.
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