Guido De Carolis e Monica Colombo per il “Corriere della sera”
diletta leotta dazn
Se a piangere miseria è la Germania c' è da preoccuparsi. L' allarme della Dfl, la Lega calcio tedesca, fa rabbrividire.
Sarebbero nove le squadre di seconda divisione e quattro della Bundesliga a rischiare il fallimento. A sentire Karl-Heinze Rummenigge, amministratore delegato del Bayern Monaco, «il campionato sarà terminato, anche a costo di andare oltre il 30 giugno». Finire la stagione è vitale per ossigenare le casse dei club. Sui tavoli europei, oltre al taglio degli stipendi, ci sono i diritti televisivi. Se le emittenti non pagano, il fallimento diventa uno scenario concreto.
Il quadro europeo è fosco.
In Francia, Canal Plus congela la rata da 110 milioni in scadenza il 5 aprile e BeIn Sport blocca il versamento di 42 milioni, in Inghilterra Sky Uk e Bt Sport, che hanno sborsato oltre 5 miliardi per il triennio 2019-22, hanno preso tempo.
In Italia al momento i pagamenti di Sky e Dazn non sono in discussione, anche perché non esiste una penale in caso di mancato svolgimento delle partite. I due broadcaster insieme versano 973 milioni a stagione ai club e finora hanno già pagato quanto pattuito.
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Manca l' ultima tranche da 300 milioni. Le emittenti sono alla finestra, in attesa di capire l' evoluzione delle prossime settimane, ma l' emergenza coronavirus colpisce sia Sky che Dazn. Anche se si riprenderà, una buona parte degli introiti delle tv potrebbero venir meno. Oltre ai clienti privati, una grossa fetta dei ricavi è assicurata da bar e locali, ma in una situazione dove sono vietati gli assembramenti quegli abbonamenti sono a rischio.
Un problema che i più coscienziosi club di serie A si stanno ponendo: se vanno in difficoltà le tv a perderci è tutto il sistema. Si studiano soluzioni. Le società devono incassare l' ultima tranche, ma capito il momento sono disposte a offrire una contropartita, anche per salvaguardare le trattative future. Di ipotesi ce ne sono svariate: la più gettonata è uno sconto sul prossimo campionato.
rushton dazn
Una situazione al limite la vive la serie C, dove sono minimi gli introiti delle tv e i ricavi da botteghino. Tutto è lasciato alle disponibilità dei presidenti. Così il Monza di Berlusconi e Galliani ha aperto la strada riducendo del 50% i compensi dei giocatori a marzo, poi si valuterà.
In serie A le società hanno iniziato i colloqui con i calciatori, poiché tra Lega e Aic le discussioni non si sbloccano.
Il presidente dell' Assocalciatori, Damiano Tommasi, ha puntualizzato: «Vogliamo capire qual è l' idea della Lega che dice solo di sospendere gli stipendi. Sospensione e cancellazione sono diverse, ma da noi nessuna chiusura».
maximo ibarra 1
La settimana prossima è fitta di incontri, a partire dall' assemblea di Lega di domani, mentre giovedì la Federcalcio farà un punto con tutte le componenti. Un giorno importante potrebbe essere venerdì, quando il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, incontrerà il presidente della Figc, Gabriele Gravina.
Nell' occasione il ministro comunicherà le linee da seguire per un' eventuale ripartenza. Intanto i medici sportivi hanno diramato un nuovo protocollo che prevede tamponi, esami del sangue e nuove visite di idoneità per i calciatori. Riprendere è l' imperativo per evitare fallimenti e sanzioni. Il Belgio aveva annunciato la chiusura anticipata del campionato, ma dopo la minaccia dell' Uefa di esclusione dalle coppe ha fatto retromarcia. Le fughe in avanti sono sconsigliate e, allo stato, pericolose.
L' allarme In Germania, secondo i dati della Lega calcio tedesca, sono 13 le società tra Bundesliga (4) e seconda divisione (9) a rischio fallimento I diritti tv I club vivono principalmente su quanto versano le televisioni per i diritti televisivi In Europa In Francia due televisioni hanno già annunciato che congeleranno i pagamenti se non si riprenderà a giocare.
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