Elena Panarella per “Il Messaggero”
spaccio
Ordinazioni e consegne tramite social, e pagamenti in criptovaluta per non lasciare tracce. Così un ragazzo romano di 25 anni, residente accanto alla basilica di San Paolo, con precedenti, aveva messo in piedi una vera e propria start up stupefacente.
A mettere fine alla sua attività ci hanno pensato i carabinieri che hanno eseguito nei suoi confronti un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per spaccio. Il giovane attraverso piattaforme social pubblicizzava la merce. I clienti potevano selezionare il tipo di stupefacente, spulciando anche tra varie gallery, e la quantità desiderata.
bitcoin
Per rendere ancor più gradevole la fruizione del servizio, lo spacciatore 2.0 aveva organizzato anche un servizio di delivery, grazie al quale curava la consegna delle dosi acquistate direttamente all'interessato.
Il pagamento della droga avveniva tramite Bitcoin, la criptovaluta che usa la tecnologia «peer-to-peer» e che non opera con alcuna autorità centrale o istituto bancario, la cui gestione delle transazioni viene effettuata esclusivamente dalla rete.
SPACCIO
Come se non bastasse, al termine della transazione c'era anche chi recensiva il prodotto acquistato e la qualità del servizio. «Pacco arrivato... top vendoor diffidate da chi dice il contrario». E ancora: «Frigge come si deve, alla prossima boss».
LE INDAGINI
Lo spaccio a portata di click è stato scoperto nel corso di un'attività investigativa, diretta dal pubblico ministero del pool della Procura coordinato dal procuratore aggiunto, Lucia Lotti, e delegate ai carabinieri della stazione Porta Portese che hanno identificato e arrestato l'ideatore di questa start up.
CANNETTA
I militari sono riusciti a intrufolarsi nel suo ingegnoso sistema di vendita della droga che, tra luglio e novembre dello scorso anno, ha fatto registrare ben 733 cessioni di dosi tra marijuana e hashish, pari a circa 5 chili di sostanze per un importo stimato di 50.000 euro.
Tra i prodotti offerti sulla piattaforma: Power Bud, Orange Bud, Buddha Kush, erba Skunk e Santa Maria. Ma anche il fumo marocchino, nepalese, pachistano. I prezzi variavano dai 260 euro per 28 grammi ai 2.500 per un chilo di droga.
BITCOIN
Ora il 25enne, accusato di spaccio continuato, è a Regina Coeli. E nel quadrante ovest della città gli investigatori del Gico della guardia di finanza hanno smantellato una banda dedita allo spaccio che aveva come base un bar in zona Boccea.
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La compravendita poi avveniva in modalità drive-in, praticamente chi acquistava non scendeva dall'auto. I militari hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare con la quale il Gip, su richiesta della Dda capitolina, ha disposto la custodia in carcere per tre persone e i domiciliari per una quarta, indagate per l'ipotesi di reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.