Ottavio Cappellani per ''La Sicilia''
pauline harmange
La letteratura è piena di donne che odiano gli uomini (al contrari della cosiddetta società, cioè per strada, dove si legge poco), ma questa Pauline Harmange, il nuovo caso letterario francese (i francesi sono più bravi di noi ad avere casi letterari, ma non è difficile, per i francesi, la lettura, è ancora un valore) sembra avere una marcia in più. Il suo libro “Moi les hommes, je le detéste”, più o meno “io gli uomini li detesto”, è stato duramente attaccato da un consigliere del ministero francese per la parità di genere, Ralph Zurmély, che ha minacciato un’azione legale contro l’autrice per “misandria” con queste parole: “Il libro è un’ode alla misandria senza motivazioni. Vorrei ricordarvi che l’incitamento all’odio sulla base del sesso è reato!”.
pauline harmange
E questo mi rende Paulina e le sue fiere ascelle pelose più che simpatica. I consiglieri dei ministeri non sono scrittori né editori. In ogni caso l’attacco del tipo alla tipa ha fatto schizzare le richieste del libro, stampato in poche copie da una piccola casa editrice gestita da volontari, la Monstrograph, che di fronte all’enormità delle richieste ha annunciato di avere interrotto le pubblicazioni e ceduto il libro a una casa editrice più grande.
Harmange, bisessuale, è stata accusata dal “Daily Mail” di ipocrisia, perché è sposata con un uomo (suppongo da un giornalista che sarebbe meglio facesse il consigliere di un qualche ministero del farsi gli affari degli altri). Paulina ha replicato al Guardian che “mio marito è un brav’uomo, questo non mi impedisce di dire che le donne non dovrebbero fidarsi degli uomini che non conoscono”. Il che mi sembra di un buon senso disarmante. Sono uomo, parlo con gli uomini, e quello che dicono delle donne è davvero aberrante.
pauline harmange odio gli uomini
C’è una frase che mi ha colpito del libretto “Le donne sono invitate dalla società ad amare gli uomini. Io vorrei rivendicare il diritto di non farlo”. Questa ragazza, che ha tutta la dolcezza che manca alle italiane che la pensano come lei, sembra stia soltanto combattendo per un ideale di amore puro. E per farlo è ovvio che bisogna bruciare tutto quello che amore puro non è: le pressioni sociali, il ruolo imposto, l’immagine e l’immaginario maschile.
Sono in tanti ad attaccare questa giovane scrittrice dall’improvviso e inaspettato successo, che ha scritto un libro del tutto genuino, distante e molto dagli attacchi agli uomini studiati a tavolino di alcune scrittrici nostrane. Ma se è vero che l’attacco del burocrate ministeriale (non deve starci molto con la testa, dato che, in un’intervista a “Mediapart” ha detto di avere intimato all’editore di cessare la pubblicazione del libro) è stata la causa della ribalta, è anche vero che il libretto tocca alcuni argomenti, e con splendide motivazioni, tanto da fare saltare i nervi ad alcuni maschi.
pauline harmange
Mentre scrivo ricevo una telefonata. Parliamo del pezzo che sto scrivendo. Mi dicono: “L’odio in base al sesso non è una cosa giusta. L’odio non va propagato mai”. Sono d’accordo. Ma questo è un ragionamento squisitamente ‘politico’, non letterario. Lo dico da sempre, e mi sembra il caso di ripeterlo: la politica non dovrebbe mai interferire sulla pagina scritta, che è il luogo della libertà estrema. In Francia hanno avuto il coraggio di spernacchiare il burocrate e andarsi a comprare il libro. Invito gli editori italiani a darsi da fare. Anche perché, ragazze, Pauline ha ragione. I maschi sono essere orripilanti. E se ve lo dico io dovreste credermi.