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    ALT, C'E' UN PO' DI PORNO-CONFUSIONE AL "CORRIERE" - "LA VERITÀ": "IERI IL QUOTIDIANO DI VIA SOLFERINO HA DEDICATO UNA PAGINA AI 'DANNI ALLA VITA REALE' CHE QUESTI VIDEO CREANO NEI RAGAZZI. NELLO STESSO PENTOLONE 'NORMALI' IMMAGINI HARD, FILMATI VIOLENTI, PEDOFILI E REVENGE PORN. MA È LO STESSO GIORNALE CHE DUE SETTIMANE FA INVEIVA CONTRO L'UNGHERIA DI ORBÁN PER LA SUA LEGGE A TUTELA DEI BAMBINI, CHE VIETA LA MESSA A DISPOSIZIONE DEGLI UNDER 18 DI MATERIALE PORNOGRAFICO…"


     
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    IL «CORRIERE» ANTI PORNO FAREBBE FELICE ORBÁN

    Gustavo Bialetti per "la Verità"

     

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    Allarme porno in Via Solferino. Quasi un adolescente su due ammette di guardare filmati a luci rosse su computer e telefonini e di questi, uno su quattro racconta di avere problemi con l'altro sesso nell'aver relazioni «normali». Insomma, urge una massiccia opera di (ri)educazione sessuale a scuola. La crociata contro il consumo di materiale pornografico online parte dalle pagine del Corriere della Sera, che ieri ha dedicato una pagina ai «danni alla vita reale» che questi video creano nei ragazzi.

     

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    Nell'inchiesta di Milena Gabanelli e Simona Ravizza abbondavano i dati sul consumo di porno tra i minorenni. Cifre basate su «ammissioni» di adolescenti sono state utilizzate per mettere nello stesso pentolone «normali» immagini hard, filmati violenti, pedofili e revenge porn. Ossia, comportamenti banali e reati gravi. Indicativa anche la generalizzazione, decisamente «sessista», con cui iniziava l'articolo: «Giovani maschi che nel rapporto di coppia soffrono di ansia da prestazione e hanno difficoltà a eccitarsi. Giovani ragazze convinte che il sesso sottomesso sia normale».

     

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    Come se il porno online non offrisse in abbondanza padrone e sottomissione maschile. Nessuna menzione, poi, per la pornografia a tema omosessuale o per quella realizzata per il consumatore donna, tanto per uscire dallo stereotipo boss con la segretaria. Invece il Corriere fa passare il concetto che il porno non sia mai guardato per curiosità o divertimento e ne approfitta per chiedere più educazione sessuale nelle scuole, visto che le famiglie «non bastano». È lo stesso giornale che due settimane fa inveiva contro l'Ungheria di Orbán per la sua legge a tutela dei bambini, che vieta la messa a disposizione degli under 18 di materiale pornografico.

     

    UNA GENERAZIONE DI PIPPAROLI – CIRCA IL 44% DEI RAGAZZI ITALIANI TRA I 14 E I 17 ANNI HA AMMESSO DI GUARDARE PORNOGRAFIA ONLINE E IL 26% DI QUESTI HA PROBLEMI DI RELAZIONI A CAUSA DEL CONSUMO DI PORNO – NEGLI ULTIMI 5 ANNI C’È STATO UN AUMENTO DEL 490% DEI CASI DI REVENGE PORN E PEDOPORNOGRAFIA – IN ITALIA L’INSEGNAMENTO DELL’EDUCAZIONE SESSUALE È ANCORA INDIETRO RISPETTO AD ALTRI PAESI...

    https://www.dagospia.com/rubrica-39/salute/generazione-pipparoli-ndash-circa-44-ragazzi-italiani-277029.htm

     

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