Estratto dell’articolo di Giacomo Amadori e Fabio Amendolara per “La Verità”
IGNAZIO LA RUSSA CON IL FIGLIO LEONARDO APACHE
Il procedimento contro il ventunenne Leonardo Apache La Russa si incentrerà tutto sulla capacità della ventiduenne milanese che lo accusa di stupro di esprimere un valido consenso al rapporto sessuale che i due avrebbero consumato sotto il tetto di casa La Russa.
Nessuno nega, nemmeno il presidente del Senato, che la ragazza fosse nel letto del trapper la mattina del 19 maggio, dopo la festa privata che si era svolta nell’Apophis club, esclusiva discoteca milanese.
IGNAZIO LA RUSSA BY NATANGELO
La giovane dice di aver dimenticato tutto dopo aver bevuto il drink che l’ex compagno di scuola, incontrato casualmente alla festa, le aveva offerto.
«Ha avuto un rapporto con me certamente sotto l’effetto di sostanza stupefacente (infatti non ricordo nulla di quanto successo dalla discoteca al mio risveglio)» ha denunciato la donna.
Una dichiarazione che non può non tenere conto di quanto rilevato dagli esami del sangue e delle urine effettuati il 19 maggio alla clinica Mangiagalli di Milano, prelievi previsti dal protocollo per i sospetti casi di violenza sessuale.
La ragazza ai medici dell’associazione Donna aiuta donna ha dichiarato di aver fumato cannabis e sniffato cocaina due volte prima di incontrare La Russa jr e ha raccontato di assumere psicofarmaci come Xanax, un ansiolitico, e fluoxetina, un antidepressivo (che possono essere utilizzati negli attacchi di panico).
ignazio la russa in versione avvocato - fotomontaggio
E, in effetti, nel sangue della ragazza sono state trovate tracce di benzodiazepine, sostanze calmanti e ipnoinducenti contenute, per esempio nello Xanax.
Ma non è stata trovata traccia della cosiddetta droga dello stupro, il Ghb, o di inibitiori della volontà simili.
Eppure l’avvocato Stefano Benvenuto, estensore della denuncia, ieri con Il Corriere della Sera, l’aveva buttata lì: «La cocaina è nota perché provoca eccitamento, non sonnolenza. Ciò a cui dovranno rispondere i magistrati è se (la sua cliente, ndr) abbia assunto a sua insaputa sostanze diverse dalla cocaina che le hanno provocato un tale stordimento da non farle ricordare nulla e, in caso affermativo, chi gliele abbia date e se ci sia o no il coinvolgimento di Leonardo La Russa».
ignazio la russa con il figlio leonardo apache
Un’ipotesi che sembra adombrata nella denuncia, laddove si legge: «Tu stavi benissimo fino a prima che ti portò il drink». […] In Procura, tra i magistrati che hanno in mano il fascicolo, c’è chi sostiene che anche le benzodiazepine mescolate all’alcol possano dare gli stessi sintomi della droga dello stupro. Ma al momento siamo a livello di chiacchiere da bar o poco più e la parola deve passare agli esperti.
«Può avere quell’effetto», conferma alla Verità Donata Favaretto, tossicologo forense dell’Università di Padova, e aggiunge: «La benzodiazepina può portare amnesia retrograda, ovvero fa sì che chi la assume non ricordi esattamente cosa le è successo. Poi, ovviamente, bisognerebbe capire in che quantità sia stata assunta questa sostanza».
Nella vicenda che coinvolge Ciro Grillo e tre suoi amici, la presunta vittima non è ricorsa immediatamente ai controlli medici, impedendo di individuare la presenza di droga o alcol nel sangue immediatamente dopo il rapporto sessuale con i quattro amici.
leonardo apache la russa 6
Ma anche lei, come la coetanea finita nella stanza di La Russa jr, ha denunciato un black out.
Nel processo Grillo, l’avvocato Giulia Bongiorno, che assiste la presunta vittima, ha ingaggiato come consulente il professor Enrico Marinelli, il quale ha specificato che l’assunzione di alcol, pur non quantificata, «scemava grandemente la sua capacità decisionale, annullava la sua capacità di autodeterminazione ovvero la facoltà di scelta autonoma e indipendente dell’individuo che rappresenta uno dei principi fondamentali della libertà individuale e sessuale».
Quindi citava il caso di blackout […] Ma in nessuno dei due casi c’è la prova dell’uso di queste sostanze.
Insomma oggi Grillo e La Russa senior si trovano dalla stessa parte della barricata, mentre la Bongiorno dall’altra. Un bel rimescolamento politico.
Anche perché i due padri hanno entrambi assolto i figli prima dei giudici.
LEONARDO APACHE LA RUSSA
Certo, analisi alla mano, la posizione di Leonardo potrebbe risultare persino più delicata di quella di Ciro. Anche se alcune cose non tornano. Per esempio è difficile credere che uno stupratore porti a casa dei genitori la vittima, ma soprattutto che confessi la violenza senza troppi giri di parole.
Nel racconto della ragazza Leonardo avrebbe ammesso di aver abusato di lei: «Mi confermò che sia lui e sia il suo amico di nome Nico avevano avuto un rapporto con me a mia insaputa. Leonardo mi dichiarò che Nico si era fermato a dormire in un’altra stanza nel medesimo appartamento. Mi avevano spogliato».
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IGNAZIO E LEONARDO APACHE LA RUSSA
Adesso i magistrati e la Squadra mobile di Milano dovranno sentire «Nico», anche se la ragazza, pur essendo a conoscenza del doppio stupro, ha denunciato solo «il figlio del politico Ignazio La Russa».
Pare che il secondo uomo sia stato individuato dai poliziotti che, però, non avrebbero fretta di sentirlo, anche perché potrebbe presto essere iscritto sul registro degli indagati.
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Quando abbiamo chiesto come mai non avessero identificato compiutamente «Nico» nella denuncia, l’avvocato Benvenuto è stato sibillino: «Se lei mi chiama esattamente domani potrò darle un elemento nuovo».
Gli inquirenti, tra lunedì e martedì, sentiranno la presunta vittima e le due testimoni da lei indicate nella querela, la migliore amica e un’altra partecipante alla festa
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ignazio e leonardo la russa
La ventiduenne è figlia di genitori separati. La madre fa la giornalista ed essendo del mestiere potrebbe non aver subito passivamente l’operazione mediatica portata avanti dal Corriere della Sera insieme con l’avvocato Benvenuto ancor prima che iniziassero le indagini vere e proprie affidate alla polizia venerdì pomeriggio.
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Ignazio La Russa venerdì ha confermato di aver trovato la presunta vittima nel letto del figlio: «Incrociata al mattino, sia pur fuggevolmente da me e da mia moglie, la ragazza appariva assolutamente tranquilla».
L’avvocato Benvenuto ha festeggiato queste dichiarazioni: «Mi ha offerto (La Russa, ndr) un grande assist, in quanto riconosce e conferma che la ragazza era in casa sua. Questo semplifica tutto, perché ora il presidente del Senato è testimone primario di questo processo. Non solo ha dichiarato che la ragazza era in casa sua, ma anche che era nel letto con suo figlio dove è finita non si sa come, visto che non si frequentavano assiduamente. Sta venendo a galla la verità». […]
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