Mario Ajello per "il Messaggero"
salvini meloni
Il nome per Roma non c' è, nel centrodestra. A che cosa serve allora vedersi tra i leader, per ribadire il nulla? Infatti oggi doveva tenersi, anche se non lo avevano ufficializzato, il summit tra Salvini, Meloni e Tajani (addirittura ci si aspettava un collegamento di Berlusconi da Arcore) ma niente.
Ancora una volta il vertice dei capi è stato derubricato a riunione, come sempre interlocutoria, tra i responsabili degli enti locali di Lega, Fratelli d' Italia e Forza Italia. Il problema sta nella perdurante incomunicabilità tra Salvini e Meloni, nonostante i due dicano, ognuno lontano dall' altro, «l' accordo si troverà a breve» e «ci vedremo». Sì, ma quando?
«Salvini convochi un tavolo e parliamone lì, senza far balenare i nomi in astratto», dice la Meloni. Secondo lei il nome di Bertolaso esiste - «Non ha ancora detto no» - ma lui scrive a tutti sms dicendo: «Non so più come dirvelo, non sarò assolutamente in campo!».
salvini meloni
Quindi stallo e ancora stallo (al punto che rispuntano ipotesi già superate: da quella di Giancarlo Cremonesi a quella di Aurelio Regina) e Roma che avrebbe l' urgenza di sapere su chi punta il centrodestra resta attonita a guardare questa stasi.
Nei prossimi giorni», è la formula sempre usata e ancora ribadita ma poi gli incontri slittano e le decisioni anche. L' aria, nel centrodestra, è quella della minimizzazione. Si sente ripetere, da quelle parti e nonostante il centrosinistra abbia definito i suoi candidati (Raggi, Gualtieri, Calenda), che «le elezioni comunali non sono dietro l' angolo, mancano 5 mesi...». Non sono affatto tanti.
GLI SCHEMI Il fatto è che Salvini e Meloni più che guardare al Campidoglio sono intenti a guardarsi tra di loro sul piano nazionale. «Farà il premier chi prenderà più voti», annuncia la Meloni. E si fa forte dei sondaggi. Secondo l' ultimo report Swg, Fratelli d' Italia ha superato il Pd e tallona con il 19,5 per cento il Carroccio che sta al 21.
MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI
In casa leghista c' è apprensione per questi numeri, e un po' di irritazione per quella che chiamano «la melina» di Giorgia, ovvero: «Noi abbiamo messo sul campo, a Roma e in altre città, tanti possibili nomi ma la Meloni o tace o sfugge. Ora ne faccia almeno uno lei per la Capitale, e vediamo un po'!». Il sospetto leghista è che la «melina» di Giorgia miri a questo: candidati di partito e non più di provenienza extra-politica. «Un leghista a Milano, dove si perde, e qualcuno di FdI a Roma dove si può vincere.
salvini meloni
Ma noi non abbiamo mica l' anello al naso!», ci si lamenta nella Lega. Se si approda, dopo tanto nulla, allo schema di candidati di partito, FdI a Roma avrebbe Chiara Colosimo, o Andrea De Priamo, Forza Italia con Gasparri, mentre comincia a girare il nome di Francesco Giro berlusconian-salvinista con buoni rapporti anche con la Meloni.
E comunque: per decidere tocca vedersi e il «ci vedremo» dovrà concretizzarsi più prima che poi. Mentre a Napoli, per esempio, il centrodestra è messo meglio con Catello Maresca (ma deve lasciare subito la magistratura sennò non potrà candidarsi) e ieri l' ex ministro Manfredi ha rifiutato la candidatura in rossogiallo. Riprende il pressing su Fico ma lui resiste e mezzo Pd non lo vuole.
francesco giro 19 salvini meloni