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    NON GUARDATE ALLE BOMBE, GUARDATE AI PETRODOLLARI - DIETRO ALL'ATTIVISMO DEI SAUDITI C'È L'IPOTESI DI ABBANDONARE IL BIGLIETTO VERDE NELLO SCAMBIO DI GREGGIO, CHE È L'UNICO VERO COLLANTE DEL PATTO WASHINGTON-RIAD (STICAZZI DELLA GUERRA SUNNITI-SCIITI) - I PAESI DEL GOLFO VOGLIONO FARSI LA LORO UNIONE MONETARIA E L'ARABIA PENSA DI QUOTARE IN BORSA IL GIGANTE DEL PETROLIO


     
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    Giordano Stabile per “la Stampa

     

    SALMAN RE ARABIA SAUDITA SALMAN RE ARABIA SAUDITA

    La sfida dell' Arabia Saudita allo shale oil americano, uno dei fattori che hanno portato al crollo del greggio, potrebbe avere come conseguenza anche la caduta di uno dei pilastri dell' economia mondiale, i petrodollari. L' argomento non è più un tabù nei Paesi del Golfo che soffrono per il calo delle entrate statali e sono stretti in una gabbia intollerabile dal cambio fisso delle monete locali con il dollaro. La tentazione è di seguire l' esempio del Kazakhstan, che l' anno scorso ha lasciato fluttuare il suo «tenge» e firmato i primi contratti per la vendita di petrolio non denominati in dollari, sotto consiglio interessato della Russia.

    la quota di produzione di petrolio dell opec la quota di produzione di petrolio dell opec


    L' impatto dei prezzi bassi sta accelerando il processo.
    Secondo Bnp Paribas, il calo da 100 a 40 dollari avrà un impatto di 10 punti di Pil in meno per l' Oman, e attorno ai 5 punti per Emirati e Qatar. La Russia, a confronto sarebbe penalizzata solo di 2 punti. I Paesi del Golfo sono già stati costretti ad aumentare le tasse e i prezzi dei carburanti: da 14 a 21 centesimi di euro al litro in Arabia Saudita, mentre il Bahrein l' aumenterà dell' 80 per cento entro il 1° gennaio 2017. Le misure sono impopolarissime.

    michelle e barack obama con re salman dell arabia saudita michelle e barack obama con re salman dell arabia saudita


    «Bahrein, Oman e Arabia Saudita soffrono di più perché hanno un più alto livello di dipendenza dal petrolio per il budget statale - conferma Omar al-Ubaydli, analista del Bahrain Center for Strategic, International and Energy Studies -. Credo che i prezzi risaliranno gradualmente nei prossimi anni, ma le dolorose riforme economiche procederanno ugualmente, perché erano necessarie anche quando i prezzi del greggio erano alti».

     

    I piccoli Paesi del Golfo stanno facendo segrete pressioni su Riad perché tagli la sua produzione e faccia risalire il corso del petrolio. Al-Ubaydli è però convinto che la decisione di mantenere stabile il livello di estrazione sia giusta. «Perché i sauditi dovrebbero regalare quote di mercato a concorrenti che non resisteranno molto a questi livelli?».

    principe saudita alwaleed principe saudita alwaleed


    Il riferimento è anche alla sfida che il principe saudita Alwaleed bin Talal ha lanciato ai produttori di shale oil americani, che secondo gli analisti regionali hanno bisogno di un barile a 80 dollari per mantenere gli investimenti e continuare a produrre nei prossimi anni. E' una frattura fra la simbiosi Washington-Riad stabilita da Richard Nixon e re Faisal negli Anni Settanta, con l' obbligo di denominare il prezzo del petrolio in dollari.
    Il dollaro gode da allora di una posizione di privilegio, perché chi vuole comprare greggio deve procurarsi biglietti verdi. I Paesi del Golfo hanno ancorato le loro monete alla valuta Usa e sono stati protetti dalla V flotta americana.

    principe alwaleed principe alwaleed


    Oggi i petrodollari e i cambi fissi sono minacciati. «Gli sviluppi non sono chiari - continua Al-Ubaydli -. Anche perché i Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo stanno per lanciare una loro moneta unica. Ogni cambiamento dovrà essere coordinato. Nel breve tempo dipenderà la forza dell' economia americana e dalla politica monetaria più o meno rigida della Fed».


    Se è la Russia a spingere per l' abbandono dei petrodollari - e ha già convinto oltre a Kazakhstan, Iran e Cina a stipulare contratti non denominati con la valuta Usa -, il cambio fisso è messo a dura prova dalla rivalutazione del biglietto verde, e di conseguenza delle monete locali. Il dinar del Bahrein è passato in un anno da 2 a 2,5 euro, come il rial dell' Oman, Paese che puntava sul turismo per diversificare l' economia. In Oman i turisti sono soprattutto europei. E l' euro debole li allontana. Giganteschi progetti turistici, come il complesso di Sifah, 40 km a sud della capitale Muscat, sono in stato di semi-abbandono.

    principe saudita alwaleed contro donald trump principe saudita alwaleed contro donald trump


    Intanto l' Arabia Saudita studia la quotazione in Borsa della Aramco, che produce tutto il petrolio di Riad. Lo rivela all' Economist il vice principe ereditario Mohammed bin Salman. Una decisione verrà presa «nei prossimi mesi».

     

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