Barbara Visentin per il “Corriere della Sera” - Estratti
LA SAD 49
Fiks ha la cresta rosa e arriva dal Veneto, Theø, lombardo, ha i capelli verde fluo, mentre Plant, pugliese, è quello con i ricci tinti di blu. Insieme formano i La Sad, trio emo punk che ha già vinto il premio per la prima polemica esplosa in vista di Sanremo e che irrompe all’Ariston fra linguacce, occhi truccati e tatuaggi a palate.
Il Codacons li ha subito presi di mira per i testi «offensivi nei confronti delle donne», loro dicono che se lo aspettavano, da sempre si sentono degli outsider: «Da quando siamo stati chiamati al Festival sapevamo di essere noi nell’occhio del ciclone — annuisce Fiks —. Però in verità siamo dei bravissimi ragazzi. Purtroppo siamo abituati a essere discriminati in questa società».
Theø argomenta: «La cosa del Codacons è stata brutta perché è stata estrapolata una frase, togliendola dal contesto. Quella canzone (in cui dicono «Ma tu sei peggio della coca, sei una tr…», ndr ) parla di noi che soffriamo per una situazione d’amore e invece ci hanno fatto passare per carnefici misogini, quando le donne le abbiamo sempre trattate da Dio. Noi amiamo le donne». Plant aggiunge che le donne «sono le nostre muse ispiratrici. Ognuno di noi ha nella sua vita delle donne che ama: chi la tipa, chi la madre, chi la nonna».
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Theø cita Bella stronza di Marco Masini e spiega: «Non penso che abbiamo detto cose mai dette prima. La nostra musica viene dal punk e di conseguenza anche il linguaggio è duro, però bisogna ascoltare il messaggio».
I La Sad (che si pronuncia «sed», come triste) a Sanremo vogliono farsi portavoce di chi non trova il proprio posto nel mondo: «Vorremmo fare in modo che gente come noi non sia più fuori luogo in certi contesti», dice Plant.
«Vorremmo aprire gli occhi agli italiani che ci hanno sempre trattato come diversi solo per il nostro aspetto — aggiunge Theø —, far capire che anche se siamo conciati così, siamo molto più tranquilli di tanti altri».
All’Ariston si trovano di fronte a un pubblico nuovo: «Io non ho mai visto Sanremo, forse solo l’anno scorso qualcosina», ammette Fiks.
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Theø e Plant invece il Festival lo guardavano, ma sentono comunque l’ansia: «Saremo davanti agli occhi di tutte le mamme, chissà cosa penseranno. Magari all’inizio ci vedranno e diranno “aiuto questi”, ma sentendo la canzone penseranno che siamo bravi». «Penseranno che siamo dei cuccioloni», è sicuro Plant. Ma è vero? «Sì — dicono all’unisono —. Siamo degli angeli vestiti da demoni».
La canzone che portano in gara si chiama «Autodistruttivo» e vanta (anche) la firma di Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari: «Ci siamo trovati subito bene con lui. Gli piaceva proprio la nostra roba e l’abbiamo portata a un livello ancora più su». Il pezzo racconta «una storia in cui potrebbe rispecchiarsi chiunque, il titolo è un po’ provocatorio, ma non è troppo estrema».
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In passato, invece, hanno parlato senza filtri di droga, autolesionismo, depressione: «Abbiamo sempre raccontato quello che stavamo vivendo — spiega Theø —. Purtroppo la vita con noi è stata abbastanza crudele. Quando ci siamo conosciuti eravamo senza un euro, in un monolocale a Milano, con tutti contro. Poi c’erano anche relazioni andate male, cose che ti fanno fare brutti pensieri». In merito alle droghe dicono che «ognuno ha passato le sue», ma che ne sono usciti: «Penso anche agli psicofarmaci — dice Plant —. È un problema concreto tra i giovani ed è inutile nasconderlo. Quando arrivi a un punto veramente basso faresti qualsiasi cosa, quindi è facile cadere nelle droghe, però è anche importante rialzarsi».
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Hanno anche «minacciato» di baciare sulla bocca Amadeus, visto che fra di loro, «per portare avanti questa cosa della fluidità», si baciano spesso: «Se lui è d’accordo si fa. Ma solo se è consenziente».