Estratto dell’articolo di Antonella Gasparini https://corrieredelveneto.corriere.it/
bassa marea a venezia
Soccorsi a rischio per la bassa marea. Se già ora in alcuni canali di Venezia i sanitari del Suem sono costretti a lasciare l'idroambulanza e procedere a piedi per raggiungere i malati, nei prossimi giorni la situazione potrebbe peggiorare.
La marea infatti rischia di finire sotto il livello di guardia per la navigabilità di alcuni canali, ovvero sotto i 60 centimetri (riferiti allo zero mareografico di Punta della Salute). Il Centro previsioni del Comune di Venezia prevede picchi tra meno 55 e meno 60 centimetri, tra sabato e martedì, i giorni clou del Carnevale.
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Ma già in questi giorni, chiunque si sposti per Venezia non può non notare i rii svuotati con ben visibile il letto e le gondole, in alcuni stazi, incagliate nella fanghiglia mentre nei canali i pontili di Actv (l'azienda del trasporto pubblico veneziano) sono abbassati sotto il livello della riva o della fondamenta.
Si tratta di un fenomeno, abbastanza tipico in laguna a inizio anno, nei mesi di gennaio e febbraio, ma quest’anno sta durando un po’ più a lungo del solito. […] E la causa è da ricercarsi in un mix di più fattori, non da ultimo l’assenza di precipitazioni che attanaglia l’intera regione.
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«Fa parte dello stesso problema: non piove — spiega il responsabile del Centro maree del Comune di Venezia Alvise Papa — la siccità anticiclonica con l’alta pressione non fa crescere l’acqua. In più, le correnti provenienti dal nord impediscono lo sviluppo delle maree in Adriatico. Il prossimo fine settimana, tra l’altro, c’è anche la Luna piena, in cui le massime sono più alte e le minime più basse» […]
Se nei prossimi giorni non pioverà com’è probabile (le previsioni meteo anticipano assenza di precipitazioni fino a fine febbraio) i disagi rischiano di peggiorare. Può sembrare un paradosso che in una città in lotta da sempre per mitigare gli effetti dell’acqua alta la bassa marea abbia conseguenze altrettanto importanti in caso di emergenza.
Esattamente come quando, prima del funzionamento del Mose, Venezia rimaneva sommersa. Eppure le criticità sono quasi le stesse. «Giornata difficile per le idroambulanze — si legge in un post del Suem —. Alla bassa marea, che richiede attenzione per evitare danni alla barca e a volte non consente di arrivare vicino al paziente, si è aggiunta una fitta nebbia». […]
BASSA MAREA A VENEZIA
«Stiamo facendo fronte con difficoltà a una situazione ambientale che rende ancora più complessa la gestione dei soccorsi in laguna— spiega il primario del Suem 118, Paolo Rosi — in particolare nella città storica. I nostri operatori sono spesso costretti a fermare i mezzi a distanza rispetto al punto di destinazione e a proseguire a piedi, in molti casi con un paziente da trasportare a braccia. Garantiamo ogni soccorso, ma lo facciamo con un carico di difficoltà superiore».
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