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    ALTRO CHE ''NON CEDE ALLE LUSINGHE DI HSBC'': JEAN PIERRE MUSTIER NELLA MATTINA DI SABATO HA SAPUTO DI NON ESSERE PIÙ IL FAVORITO PER LA GUIDA HSBC E SI È AFFRETTATO A FAR DIRAMARE UN COMUNICATO IN CUI DICEVA CHE SAREBBE RIMASTO AL VERTICE DI UNICREDIT - NON GLI SAREBBE DISPIACIUTO CAMBIARE: IL COLOSSO ANGLO-ASIATICO HA GIÀ ANNUNCIATO I SUOI SANGUINOSI TAGLI, CHE QUINDI NON AVREBBERO PORTATO LA SUA FIRMA


     
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    JEAN PIERRE MUSTIER JEAN PIERRE MUSTIER

     

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    Altro che ''non cede alle lusinghe'': Jean Pierre Mustier nella mattina di sabato ha saputo di non essere più il favorito per la guida di HSBC e si è affrettato a far diramare un comunicato stampa (da parte di Unicredit, cosa piuttosto irrituale) in cui lui stesso confermava la sua permanenza al vertice.

     

    Non gli sarebbe dispiaciuto affatto lasciare la banca italiana in questo momento: HSBC i tremendi tagli e licenziamenti li ha già decisi, mentre lui si trova a corto di munizioni per la sua Unicredit: ha davanti una fusione o la vendita del poco che resta dopo aver già ceduto gioiellini come Pioneer, Fineco e Mediobanca, pezzi di partecipazioni non redditizie come quelle turche e perfino la collezione d'arte.

     

    La fusione ovviamente resta il suo obiettivo principale. Ma se già prima aveva difficoltà a trovare la ''sposa'' giusta, ora con l'operazione Intesa-Ubi in ballo, lo spauracchio del MPS che lo Stato deve vendere entro l'anno e le turbolenze da virus che colpiranno le economie europee, la prospettiva si fa ancora più complicata…

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