Klara Murnau per “Libero quotidiano”
OLANDESI
Tulpen e Mulini a Vento. Questa la motivazione che all'età di 20 anni mi spinse al tentativo di trasferirmi in Olanda. Ma dopo averla girata in lungo e largo, capii che no, non era il posto per me. Non fu neanche il posto per nessuno dei miei amici: né per quelli Italiani, né per gli Indiani, né per gli Inglesi. Anche qualche Olandese stesso optò per nuovi lidi. Con una popolazione di 17,4 milioni di persone, su una superficie totale di circa 41800 chilometri quadrati - i Paesi Bassi sono il 12º Paese più densamente popolato del mondo e il 2º Paese più densamente popolato d'Europa.
OLANDESI
Negli ultimi 20 anni l'occasione di tornare per periodi più o meno lunghi non è mancata, e ogni volta ha riconfermato la mia scelta: non si può vivere a pane e Gouda. E neanche a Calvinismo - regole e conformismo - pilastro della società Olandese. Negozi che chiudono alle 17:30 nelle città più piccole, un solo pasto caldo al giorno (generalmente alle 18:00 in punto), una cucina locale praticamente inesistente dove il frikandel (simil salsiccia fatta con avanzi di carne) viene trattata come prelibatezza.
OLANDESI
Una mancanza di stile, per una società strutturata con grande civiltà- dobbiamo ammetterlo - e con un occhio rivolto a favore delle categorie fragili. Tutto è efficienza e standardizzazione. Tutto è chiaro e visibile. Pensate all'assenza di tende nelle abitazioni. Come dicevamo, i pilastri del calvinismo - duro lavoro, disciplina e moderazione - hanno influenzato la vita della popolazione, per cui mostrare la frugalità dei propri comportamenti è stata ritenuta una questione fondamentale. A differenza della curia cattolica che nel XVI secolo godeva di benefici da custodire a porte e tende chiuse, la mentalità calvinista si è affidata alla politica trasparente delle tende aperte, ovvero del niente da nascondere. Anche la questione dell'eguaglianza sociale rappresenta una chiave di lettura.
GUARDONISMO
OLANDESI
Qualsiasi comportamento che suggerisca che si è migliori degli altri è fortemente disapprovato. E questo vale anche nel mostrare oggetti personali come vestiti, gioielli o mobili sfarzosi. Ecco perché il "Tenda Gate" non è affatto un semplice dettaglio curioso: studi accademici e convegni sono stati dedicati all'argomento. Nel 1991 il filosofo van Hooff e altri studiosi, ne sottolinearono la necessità come tratto distintivo della cultura olandese. Tra i vari miti popolari uno su tutti mi fa sorridere, ovvero quello che riguarda la "paura marinara" delle genti d'Olanda.
OLANDESI
Poiché un tempo gli uomini stavano via in mare lontano dalle rispettive mogli, le finestre aperte servivano per comprovare la fedeltà coniugale e mettere a tacere ogni pettegolezzo. Con buona pace dei miei colleghi. Non è che sia tutto malaccio in questa patria di libertà presupposta e concreta: alcune Droghe libere, Sesso Libero, Ingresso Libero. Ehm, almeno fino a poco tempo fa. I nostri eroi sono noti per battersi giustamente per i diritti della comunità Lgbtqia+ e per quelli in favore di una prostituzione sicura e consapevole.
Oggi un po' meno in materia di immigrazione. Eppure circa il 20% dei residenti sono immigrati o figli di immigrati. In base alle statistiche, il 19,3% della popolazione è considerata alloctona, il 10,6% sono "non occidentali", il 9,8% sono nati all'estero e il 6,2% non hanno cittadinanza olandese.
OLANDESI
Ma andiamo per gradi: Paese commerciale e marinaro all'avanguardia della modernità, i grandi Paesi Bassi furono inoltre un antesignano della libertà religiosa: certo i non calvinisti venivano considerati cittadini di serie B, ma anche pienamente tollerati. Per questo vi emigrarono ad esempio molti ebrei sefarditi espulsi dal Portogallo, tra cui gli avi di Baruch Spinoza e di David Ricardo. E anche la famiglia di Anna Frank vi era arrivata in fuga dalla Germania nazista.
OLANDESI
Nel XIX secolo la popolazione si organizzò secondo un sistema in cui calvinisti, cattolici, socialisti e liberali avevano non solo partiti distinti, ma strutturavano tutta la loro vita in modo separato. Proprio perché gli olandesi erano abituati ad avere molti stranieri e trovavano normale rinchiudersi in microcosmi ideologico-religiosi, per molto tempo non hanno considerato importante che gli immigrati si inserissero. L'accesso alla cittadinanza era facile e a chi aveva problemi con la lingua, il governo forniva servizi e documenti tradotti.
OLANDESI
Questa stessa mancanza di assimilazione però, ha favorito l'emarginazione, soprattutto economica. L'emarginazione ha alimentato i risentimenti ed è proprio con la percezione di una minaccia islamista che si è dato vita a partiti e posizioni che hanno chiesto di rivedere la politica tradizionale.
SANGUE E ISLAM
Il 6 maggio del 2002, l'assassinio di Pim Fortuyn, sociologo apertamente omosessuale fondatore di un partito repubblicano per molti aspetti di sinistra, ma molto critico verso l'immigrazione indiscriminata in generale e l'islam in particolare (tacciato di omofobia), ha cambiato la storia.
Theo Van Gogh
Il 2 novembre del 2004 ad Amsterdam, il regista Theo van Gogh (discendente del fratello di Vincent), autore del cortometraggio contro il maltrattamento delle donne nell'islam "Submission", veniva ucciso da un'estremista con doppia cittadinanza olandese e marocchina. Dopo avergli sparato otto volte e tagliato la gola, due coltelli nello stomaco trattenevano un documento di cinque pagine con minacce ai governi occidentali, agli ebrei, al deputato Geert Wilders e ad Ayaan Hirsi Ali, coautrice del film. In seguito all'omicidio, l'artista Chris Ripken dipinse un murales: un angelo con la data dell'assassinio e la scritta Gij zult niet doden: "Non uccidere".
MUSULMANI IN OLANDA
Una moschea vicina lo denunciò per offese, e partì l'ordine di cancellarlo. Quando la Polizia venne ad eseguire l'ordinanza, il reporter Wim Nottroth tentò di impedirla, ma fu arrestato. Quanto a Hirsi Ali, dopo l'assassinio di Van Gogh venne messa sotto scorta, cosa che però "disturbava i vicini" che decisero di rivolgersi al tribunale e nel 2006 la Corte di Appello dell'Aja le ha ordinato di cambiare domicilio. Le dimissioni come deputata e la fuga negli States, sono state la scelta più sicura e sensata ed hanno concluso la diatriba.
migranti diretti verso l'europa dalla turchia 1
Dieci anni dopo, nel 2017, entra in Parlamento il partito Denk: (in olandese "Pensiero", in turco "Eguaglianza") Fondatori Tunahan Kuzu and Selçuk Öztürk: due deputati di origine turca che hanno lasciato il partito laburista accusandolo di essere diventato ostile verso gli stranieri.
Rivolgendosi principalmente ad immigrati, il Denk è stato accusato di non essere altro che uno strumento della politica turca data la controversia delle sue posizioni, come la negazione del genocidio armeno.
RIFUGIATI IN SIRIA
PORTE CHIUSE Dal 2018
i Paesi Bassi cambiano rotta, e iniziano a rifiutare almeno un quinto dei siriani che l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati aveva chiesto loro di accogliere. Motivo: idee religiose estremiste; o l'impossibilità di inserirsi nella società olandese data dall'avversione delle idee base della cultura occidentale.
RIFUGIATI IN SIRIA
Per lo meno il 20% degli intervistati è stato ritenuto inadeguato: per il pericolo che rappresenta per la sicurezza o per le difficoltà che la loro visione della società creerebbe nella loro integrazione. Tra le dichiarazioni fatte al giornale olandese De Volkskrant, un fattore del rifiuto d'ingresso veniva indicato come il diniego dei richiedenti «ad accettare l'eguaglianza tra uomini e donne».
Secondo l'ACNUR, nel 2018 i Paesi Bassi sono arrivati ad ammettere solo 288 dei siriani rifugiati in Turchia, contro i 2100 del 2017.
RIFUGIATI IN SIRIA
Paese diviso tra necessità di sicurezza e politicamente corretto, dove gli stessi tribunali si trovano al centro di decisioni azzardate. Un caso non isolato quello del giudice che ha garantito una pena ridotta per dei giovani balordi che in gruppo aggredirono, senza motivo e ferendolo gravemente, uno sventurato passante, perché la loro privacy era stata violata mostrando in tv frammenti del video della violenza ripresa da telecamere di sorveglianza per cercare di rintracciarli. Tutela dell'aggressore che ha scatenato non poche polemiche.
LUCI ROSSE
quartiere a luci rosse ad amsterdam
E una delle ultime arriva da Amsterdam, dove il sindaco Femke Halsema presa da un tema abbastanza "caldo" cerca una soluzione ad un problema annoso: quello della prostituzione legalizzata che catalizza caos. Un "centro erotico" a più piani proposto per sostituire il quartiere a luci rosse della città sembra essere la soluzione, ma ha un grosso problema: nessuno lo vuole nel cortile di casa.
prostitute ad amsterdam
L'anno scorso il sindaco e il consiglio comunale hanno concordato i piani per spostare e reinventare il famigerato quartiere a luci rosse di Amsterdam dopo anni di deterioramento della qualità di vita della zona, della criminalità e dei pericolosi livelli di folla (turismo) nel centro antico. Un elegante edificio alla Moulin Rouge stile Baz Luhrmann con 100 stanze per prostitute, bar, ristoranti, spazi di intrattenimento e un centro sanitario hanno pensato potesse essere la giusta soluzione. Ma c'è un ma: la stridente opposizione dei residenti locali, così come delle prostitute che non vogliono lasciare le finestre del loro bordello in una delle parti più belle del centro città.
amsterdam a luci rosse
«Spero che sia possibile creare un centro erotico che abbia una certa classe e distinzione e non sia un luogo dove si riuniscono solo i piccoli criminali e le donne più vulnerabili, ma mi rendo anche conto che c'è ancora molta strada da fare perché la maggior parte delle persone associa il lavoro sessuale alla criminalità e alla vulnerabilità delle donne, alla violazione dei diritti umani» ha dichiarato Halsema, facendo alzare più di qualche sopracciglio e magari anche "l'interesse" di chi non vede l'ora di immergersi tra i suoi canali pittoreschi, tutti allineati, tutti liberi, tutti uguali.