Estratto dell'articolo di Camilla Conti per la Verità
GIUSEPPE MUSSARI GIULIANO AMATO E FRANCO CECCUZZI GUARDANO IL PALIO DALLA FINESTRA DELLA FONDAZIONE MPS
«Gli anni passano, le famiglie sono lì convinte che la verità non sia ancora venuta fuori, ei testimoni rimasti possono andarsene presto. Come può capitare a me, data la mia età», ha spiegato Giuliano Amato a Giacomo Amadori dopo aver ricevuto il lungo papiro elettronico de La Verità con richiesta di chiarimenti sull'intervista pubblicata dalla Repubblica sulla strage di Ustica.
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IL DIETROFRONT DI GIULIANO AMATO SU USTICA - VIGNETTA BY MAKKOX
Ci sono altre verità che l'ex premier, ex ministro ed ex presidente della Consulta Giuliano Amato potrebbe – dovrebbe? - aiutare a far emergere su altri casi che hanno scosso il Paese, sebbene in maniera assai diversa dalla tragedia del Dc9. Per esempio, è tornato d'attualità in questi ultimi giorni il destino del Monte dei Paschi, dopo che si è aperto un dibattito interno alla maggioranza di governo sul destino della quota del 64% ancora detenuta dal ministero dell'Economia e delle finanze.
La discesa del Tesoro dal Monte, ricordiamolo, è stata concordata da tempo con l'Europa, anzi è pure slittata a fine 2024 perché non c'è la fila di cavalieri bianchi all'orizzonte. In mezzo a spinte improvvisare con le solite voci di risiko imminente e le solite smentite di chi viene tirato per la giacca verso l'altare.
CECCUZZI MUSSARI AMATO
Ci si dimentica quale era il peccato originale di Rocca Salimbeni che ha portato la banca più antica del mondo a un passo dal crac con lo scellerato acquisto di Antonveneta del novembre 2007. A sedici anni da quegli eventi e alla vigilia dell'uscita dello Stato da Mps, forse Amato potrebbe aiutarci a capire meglio il ruolo della politica in una pagina della storia finanziaria di questo Paese che è costata fior di miliardi tra risorse pubbliche e private.
C'è, infatti, una foto che rappresenta il simbolo di quel «groviglio armonioso» che da decenni ha stretto Siena.
Dietro a una finestra della Fondazione Mps, in quello scatto ormai ingiallito dal tempo, ci sono tre persone che osservano la corsa del Palio: Giuseppe Mussari, già asceso dalla Fondazione al vertice del Monte grazie a un accordo politico fra esponenti della Margherita e dell' l'ex Pci, l'ex sindaco di Siena Franco Ceccuzzi e Giuliano Amato.
craxi amato
Che venne eletto alla Camera dei deputati proprio nella circoscrizione senese nel 1992. Del resto, è proprio con la legge Amato del 1990 che si creano le condizioni per la privatizzazione della banca: nell'agosto del 1995 il Monte si sdoppia in due soggetti, da una parte la Fondazione Mps, con le istituzioni locali come enti di riferimento, che prosegue le finalità filantropiche e di sostegno al territorio del vecchio Monte; dall'altra, la società per azioni Banca Mps, che svolge attività creditizia. Nelle contrade ricordano bene quando la lotta interna ai Ds determinava le mosse del rischio bancario.
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amato foto mezzelani gmt3078
A Siena non hanno perso la memoria. E si ricordano anche di quando il «dottor Sottile» fu invitato come oratore a feste dell'Unità e simposi. Come quello che si tenne nel marzo del 2006 all'Hotel Garden di Siena (l'albergo di proprietà di Luisa Stasi, moglie dell'allora presidente della banca, Giuseppe Mussari) dal titolo ambizioso: «Per il bene dell'Italia». O come la partecipazione nel maggio 2011 al convegno organizzato durante la campagna elettorale dell'ex sindaco Ceccuzzi sempre al Giardino al quale partecipò anche Mussari. I senesi ricordano benissimo anche le intercettazioni agli atti dell'inchiesta della Procura di Siena sull'acquisizione di Antonveneta uscite sui giornali nel settembre del 2013 (in quegli stessi giorni Amato era stato nominato giudice della Corte costituzionale dal presidente Napolitano).
In particolare, era emersa una telefonata fatta nel febbraio 2010 quando si apre la corsa alla poltrona dell'Abi. Amato chiama Mussari per chiedergli «se è vera la voce circa la sua candidatura all'Associazione dei banchieri in modo tale da fare qualcosa per sostenerlo». Mussari conferma le proprie intenzioni. In un'altra chiamata del primo aprile di quell'anno i due parlano anche del torneo organizzato dal Circolo tennis Orbetello, di cui il politico è stato presidente dal 1996 al 2003.
GIUSEPPE MUSSARI
«Mi hanno fatto sapere che il Monte vorrebbe scendere da 150 a 125 .000 euro, ma siamo già sull'osso», si lamenta Amato. «Contaci», risponde il banchiere, che poi a giugno diventerà presidente dell'Abi. Le fotografie cominciano a sbiadire e c'è ancora tanto da raccontare, non solo su Ustica. Ma anche su quel groviglio che ha soffocato una banca intera.