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    ALTRO COLPO ALLA ‘NDRANGHETA: 56 ARRESTI PER ESTORSIONE E SEQUESTRO DI PERSONA - GLI INDAGATI SONO GRAVEMENTE INDIZIATI, A VARIO TITOLO, DI ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE DI STAMPO MAFIOSO - SECONDO IL DIRETTORE CENTRALE ANTICRIMINE DELLA POLIZIA DI STATO, FRANCESCO MESSINA, “LA PODEROSA OPERAZIONE DI POLIZIA GIUDIZIARIA HA CONSENTITO DI SMANTELLARE UN'AGGUERRITA CONSORTERIA MAFIOSA RICONDUCIBILE AL "CRIMINE" DI NDRANGHETA VIBONESE" - SEQUESTRATI BENI PER 250 MILIONI DI EURO...


     
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    Da lastampa.it

     

    Dalle prime ore di questa mattina, a Vibo Valentia, Catanzaro, Reggio Calabria, Palermo, Avellino, Benevento, Parma, Milano, Cuneo, L'Aquila, Spoleto e Civitavecchia, investigatori della Polizia di Stato stanno dando esecuzione ad un'ordinanza applicativa di misure cautelari disposte a carico di 56 soggetti.

     

    POLIZIA OPERAZIONE CONTRO 'NDRANGHETA POLIZIA OPERAZIONE CONTRO 'NDRANGHETA

    Sono gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, sequestro di persona, trasferimento fraudolento di valori, illecita concorrenza con violenza e minaccia e traffico di influenze illecite, aggravati dal metodo e dall'agevolazione mafiosa, nonché di corruzione, rivelazione di segreto d'ufficio e associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione ed al riciclaggio di macchine agricole, aggravate dalla transnazionalità e dall'agevolazione mafiosa.

     

    Secondo il Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, Francesco Messina, «la poderosa operazione di polizia giudiziaria, oggi portata a conclusione dalla Polizia di Stato ha consentito di smantellare un'agguerrita consorteria mafiosa riconducibile al "crimine" di ndrangheta vibonese, da almeno 4 anni costantemente impegnata nella massiva consumazione di diversi delitti che vanno dall'associazione mafiosa, alle estorsioni, all'intestazione fittizia di beni, alla detenzione illegale di armi, al traffico di influenze illecite e alla corruzione - questi ultimi due reati aggravati dal metodo mafioso - nonché all'associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione e al riciclaggio di macchine agricole, aggravata dalla transnazionalità, con il conseguente inquinamento dell'economia locale, finendo cosi con il condizionare la libertà economica e commerciale dell'intero tessuto sociale del litorale e delle aree prossime alla rinomata località turistica di Tropea».

    DIA CONFISCA BENI NDRANGHETA DIA CONFISCA BENI NDRANGHETA

     

    «L'enorme ammontare (250 milioni di euro) del valore dei beni sottoposti a sequestro preventivo - aggiunge Messina - (con provvedimento emesso su richiesta della DDA di Catanzaro) perché riconducibili alle attività illecite dell'associazione mafiosa, conferma la potenza economica di una cosca di 'ndrangheta finalmente colpita - in adesione a una strategia di contrasto realmente efficace e incisiva perseguita dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato negli ultimi anni - anche nei suoi interessi economici oltre che militari».

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