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    CASCARE DAL PIERINO - ALVARO VITALI RACCONTA A "OGGI È UN ALTRO GIORNO" LA DEPRESSIONE DOPO LA FINE DELLA STAGIONE DELLA COMMEDIA SEXY: "MI SONO SENTITO ESCLUSO DAL CINEMA, NON VOLEVO SENTIRE E VEDERE PIÙ NESSUNO" - "GIRAVO CIRCA 5 FILM L’ANNO, MA NON SONO DIVENTATO RICCO. DISTRIBUZIONE E PRODUZIONE MI STIPENDIAVANO MENSILMENTE E IN QUESTO MODO NON SI GUADAGNA POI MOLTO. HO COMPRATO LA MIA CASA, POI DELLE MACCHINE CHE SONO LA MIA PASSIONE, LA CAMBIAVO OGNI TRE MESI…" - VIDEO


     
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    Arianna Ascione per www.corriere.it

     

    alvaro vitali a oggi e un altro giorno alvaro vitali a oggi e un altro giorno

    Prima il grande successo legato ai film di «Pierino», poi il telefono ha improvvisamente smesso di squillare. Ospite di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno insieme a sua moglie, Stefania Corona, l’attore Alvaro Vitali ha raccontato la sua parabola artistica: «Nella vita - ha spiegato - sono stato davvero Pierino, già da piccolo nel quartiere dove sono nato, a Trastevere, facevo tanti dispetti.

     

    Mia mamma mi portava in collegio, io entravo dalla porta principale e uscivo da quella posteriore, andava a prendere l’uva nei capi e la vendevo. Usavo la fionda per divertirmi a rompere i vetri. A otto anni ho fatto fagotto e me ne sono andato a vivere a casa di mia nonna perché non sopportavo più il controllo di mia madre. Dovevo rimanere un mese e invece sono rimasto fino a 34 anni».

    alvaro vitali a oggi e un altro giorno alvaro vitali a oggi e un altro giorno

     

    Scoperto da Federico Fellini Vitali, oggi 72enne, nel 1969 fu scritturato per una piccola parte in «Fellini Satyricon»: «Ho girato 150 film, lavorando con registi come Fellini, Dino Rosi, Polanski e Monicelli. All’inizio facevo elettricista, poi mi ha chiamato una produzione di Dino Risi che doveva fare un film, “Mordi e fuggi”, in cui dovevo interpretare un giornalista. Da lì è cambiata la mia vita, mi hanno dato 500mila lire e a qual punto ho deciso di fare cinema.

    FELLINI E ALVARO VITALI FELLINI E ALVARO VITALI

     

    Una volta ero a Cinecittà per fare un provino, mi fanno entrare con un altro attore e vedo una sciarpetta bianca, un cappello e una grande luce. Era Federico Fellini. Ha chiesto chi dei sue sapesse fare il verso del merlo e io ho iniziato a fischiare. Poi mi ha interrotto: “Prendete lui che l’altro sta ancora aspettando il merlo”. Da allora è iniziata la nostra collaborazione».

     

    ALVARO VITALI PIERINO 1 ALVARO VITALI PIERINO 1

    Con il regista riminese lavorerà anche in «I clowns» (1971), «Roma» (1972) e «Amarcord» (1973), ma è negli anni Settanta che l’attore conoscerà il successo grazie alla commedia sexy all'italiana e alle pellicole della saga di «Pierino», personaggio protagonista di numerose barzellette: «Ho fatto 4 film con Pierino, poi tante commedie sexy. Circa 5 film l’anno, ma non sono diventato ricco. Distribuzione e produzione mi stipendiavano mensilmente e in questo modo non si guadagna poi molto. Ho comprato la mia casa, poi delle macchine che sono la mia passione, la cambiavo ogni tre mesi».

     

    ALVARO VITALI IN PIERINO ALVARO VITALI IN PIERINO

    In seguito, con la fine della stagione della commedia sexy, è arrivato l’oblio: «Mi sono sentito escluso dal cinema, non volevo sentire e vedere più nessuno». Vitali, che ha rivelato di essere caduto nel baratro della depressione, si è risollevato con l’aiuto della sua Stefania: «Siamo ottimi colleghi - ha raccontato Corona - e come moglie e marito siamo come tutte le coppie che litigano e fanno la pace. Insieme da 24 anni, sposati da 15.

     

    Quando ci siamo incontrati Alvaro stava vivendo un periodo di depressione. Aveva girato un film su Pierino che poi non è mai uscito e l’aveva visto come la fine della carriera. Era allegro e generoso in pubblico, ma in casa cambiava ed era triste, senza la voglia di fare più niente. Io l’ho spinto a rialzarsi, anche per via delle numerose esperienza che aveva alle spalle, della sua genialità, quindi abbiamo cominciato a lavorare insieme. Lo scuotevo, gli agenti ci chiamavano e l’ho costretto a impegnarsi di nuovo».

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