Francesco Persili per Dagospia

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Am-Mou-tolito. Mourinho viene battuto ancora una volta da Ranieri e si scatena il delirio a Leicester e sul web. Da Toni a Vardy-Mahrez: il risultato non cambia. Un altro due a uno. Come cinque anni fa all’Olimpico, quando Sir Claudio e lo Special One sedevano, rispettivamente, sulle panchine di Roma e Inter. Al King Power Stadium, il Leicester si riprende la testa della Premier e manda all’inferno il Chelsea, ora a un solo punto dalla zona retrocessione.

È molto più di una rivincita per Claudio Ranieri che la vulgata pallonara ha sempre confinato nella ridotta dei perdenti di successo. Anche Mourinho, dopo averlo schernito («E’ vecchio, ha vinto poco, è stato 5 anni in Inghilterra solo per dire buongiorno e buonasera»), adesso fa l’amicone e riconosce i meriti del tecnico romano che sta provando a ripercorrere le orme di Brian Clough, il leggendario manager che portò una “provinciale”, il Nottingham Forest, ai vertici del calcio inglese ed europeo.

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Ranieri ha forgiato un capolavoro di squadra che gioca un «calcio semplice ma redditizio», come ha rimarcato l’ex allenatore dell’Udinese Francesco Guidolin, nella telecronaca di Fox Sports.

Non è una favola ma una storia dickensiana quella delle “Volpi” che racconta di maglie sudate e corse matte, intensità e giocate a uno-due tocchi. Centrocampisti di lotta e di governo come Kantè e fondisti mancati come Albrighton, tutti contagiati dalla vis agonistica di Vardy, la pietra filosofale di Ranieri. Il working class hero dell’area di rigore si batte come un leone e poi si infila in mezzo ai centrali avversari Terry e Zouma, meno mobili delle statue del presepe, per realizzare il suo 15esimo gol.

Ad ispirarlo ancora una volta è l’uomo assist Mahrez. Swinging football e fantasia al potere. A scrivere le magnifiche sorti e progressive del Leicester contribuisce la vena creativa di questo algerino che corre come un terzino e inventa giocate da campione. Come quella che porta al secondo gol.

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Manda al bar Azpilicueta, tiro a giro e palla all’incrocio. Il resto è resistenza, corpo a corpo, guerra di trincea dopo che Remy accorcia le distanze e i Blues si rifanno sotto. Troppo tardi. Anche gli ultimi assalti vengono respinti.

Il Chelsea precipita. Terry, Ivanovic e Zouma sono irriconoscibili, Diego Costa è l’ombra del bounty killer che era e gira alla larga dell’area di rigore. Hazard accusa un misterioso infortunio. Qual è il male oscuro dei Blues? Mourinho si sente «tradito» dai suoi ma la classifica ora inizia a far paura. Il baratro è a un passo.

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Dall’altra parte Ranieri gongola: «Fantastici per un’ora. Ora ci mancano 5 punti per la salvezza». Il volpone Claudio vola basso ma non ci crede nessuno. Tantomeno City, United e Arsenal, che hanno aperto la stagione della caccia alle Volpi.