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    AMANDA: “NON FUGGO DAL PROCESSO MA IN ITALIA NON TORNERÒ MAI PIÙ” - “SONO LIBERA E PRESUNTA INNOCENTE”


     
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    La Stampa.it

    Amanda Knox non vuole «sfuggire» al nuovo processo che l'attende, a Firenze non più a Perugia, per l'omicidio di Meredith Kercher. «Ma non torno in Italia perché non capisco» ha annunciato al suo difensore Luciano Ghirga che l'ha incontrata negli Usa per fare il punto della situazione in vista della prima udienza in programma il 30 settembre.

    AMANDA KNOX E RAFFAELE SOLLECITO SI RIUNISCONO A NEW YORKAMANDA KNOX E RAFFAELE SOLLECITO SI RIUNISCONO A NEW YORK AMANDA KNOX E RAFFAELE SOLLECITO SI RIUNISCONO A NEW YORKAMANDA KNOX E RAFFAELE SOLLECITO SI RIUNISCONO A NEW YORK

    Una presenza che invece «è dovuta» secondo l'avvocato Francesco Maresca che rappresenta da sempre la famiglia Kercher. «Dovuta per l'importanza del processo - ha spiegato oggi - ma anche per il rispetto che si deve alla Corte e alla povera vittima della quale non si parla mai».

    Dopo la condanna in primo grado 26 e 25 anni di reclusione, Amanda Knox e Raffaele Sollecito - che si sono sempre proclamati innocenti - sono stati assolti in appello tornando liberi dopo quasi quattro anni di carcere. Sentenza annullata a marzo dalla Cassazione che ha disposto un nuovo processo d'appello per i due giovani da celebrare questa volta a Firenze (per questioni procedurali).

    AMANDA KNOX E RAFFAELE SOLLECITO AL PROCESSOAMANDA KNOX E RAFFAELE SOLLECITO AL PROCESSO

    Un meccanismo che la Knox non comprende. «Non capisce - ha detto l'avvocato Ghirga - come processualmente possa essere prima nero, poi bianco e ora di nuovo nero. Quando l'abbiamo incontrata ha ribadito di essere innocente e di affidarsi completamente ai suoi difensori, cioè a me e al collega Carlo Dalla Vedova. La sua è solo una scelta processuale».

    Il legale ha sottolineato comunque che «Amanda non sta fuggendo da alcunché», ricordando l'assoluzione con formula piena in appello. «Sono libera e presunta innocente» ha ribadito la stessa Knox.
    «Ho sostenuto 86 udienze - ha sottolineato ancora Amanda - e in decine di occasioni ho presentato dichiarazioni spontanee, che altro dovrei dire o fare di più?».

    La ragazza è apparsa ai suoi interlocutori magra e in ansia per il prossimo procedimento.
    L'avvocato Maresca giudica invece «inopportune» le sue dichiarazioni «di fronte a una sentenza importante come quella della Cassazione che ha disposto un nuovo processo d'appello». «È ovvio - ha aggiunto - che sia in ansia in vista di una decisione importante per la sua vita. Così come è in ansia la famiglia Kercher. Ci vuole però rispetto per la Corte d'assise d'appello di Firenze e per la povera vittima».

    AMANDA KNOX A SEATTLEAMANDA KNOX A SEATTLE

    «La Knox - ha sottolineato ancora l'avvocato Maresca - deve accettare il meccanismo processuale italiano che prevede l'annullamento con rinvio di una sentenza. È un suo diritto essere contumace nel processo - ha concluso il legale della famiglia Kercher - ma questo suo atteggiamento di vittima della giustizia italiana è ormai intollerabile».

    AMANDA KNOX A SEATTLEAMANDA KNOX A SEATTLE

     

     

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