Irene Famà per “la Stampa”
Certi amori finiscono. E ciò che ne resta si discute in tribunale. È la realtà.
CHIAMBRETTI LAVIOSA
«Amara», aggiunge Federica Laviosa, 37 anni, ex compagna del conduttore Piero Chiambretti. La loro relazione è durata più di dieci anni, poi sono iniziate le incomprensioni e la scelta di lasciarsi. Una vicenda come tante, su cui la decisione ultima spetta alla giustizia civile. Lo showman, 66 anni, ha citato l'ex davanti a un giudice per chiedere «la modifica delle condizioni di affidamento e di mantenimento della figlia», una ragazzina di 11 anni.
In sintesi: ha chiesto di versare non più 3.000 euro al mese, ma 800. Le sue entrate si sarebbero dimezzate, complice il contratto scaduto a maggio con Mediaset per la trasmissione Tiki Taka, passando dai 55 mila euro mensili del 2017 ai 26 mila del 2021.
Inevitabile, in questa storia, iniziare con il parlare d'amore e finire con il parlare di soldi. Anche se sia Chiambretti sia Laviosa su una cosa sono d'accordo: entrambi ribadiscono di avere un unico interesse, il futuro della bambina. «È lei il focus. Non io, non lui», ribadisce Laviosa.
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Che non nasconde l'amarezza: «Avremmo potuto parlarne senza arrivare a questo punto, senza finire in tribunale. È spiacevole e si sarebbe potuto evitare. Pensi che un accordo l'avevamo anche trovato».
Nel dicembre 2016 per l'affidamento condiviso, poi recepito dal tribunale di La Spezia, dove abitavano Laviosa e la bimba.
«Ognuno ha il suo carattere, il suo modo di reagire alle situazioni». Lei la commenta così: «Dopo una relazione tanto lunga, un grande amore, è brutto che tutto finisca in questo modo».
Nel ricorso per la riduzione del contributo paterno alla figlia, c'è anche l'accusa che la donna «utilizzi il contributo di mantenimento per le sue esigenze personali».
Laviosa risponde raccontando parte della sua storia: «Non è vero nulla, ho presentato anche gli estratti conti. Sono una persona normale, che vive una vita normale con la sua bambina».
chiambretti laviosa figlia
Non nega di essere una donna fortunata, «ho una bella casa in centro città. Ma non c'è altro. Ho combattuto e combatto ancora contro tanti pregiudizi».
«In molti pensano che con Chiambretti volessi sistemarmi. Come si dice, volessi "appendere il cappello al chiodo". Non è vero niente. È stato un grande amore».
Il trasferimento a Torino?
piero chiambretti
«Mi sono spostata perché mia figlia potesse stare vicino al padre e per evitarle lunghi viaggi in auto da La Spezia. Anche se qui mi sono ritrovata da sola, senza nessuno. Ho lavorato come commessa e ho cresciuto la mia bambina. Lo faccio ancora ora, senza tata fissa. L'unica cosa che mi preme è bene della piccola. E che non consideri mai suo padre un "cattivo padre"». Entrambi i genitori lo ribadiscono. Il resto si risolverà in tribunale.
Piero Chiambretti con la figlia chiambretti laviosa figlia