Andrea Bulleri per il Messaggero - Estratti
ELLY SCHLEIN E GIUSEPPE CONTE
«L'uomo è fortunato», se la ridono sornioni gli uomini più vicini a Vito Bardi. Già, perché il governatore uscente del centrodestra in Basilicata al momento balla da solo. A quaranta giorni dal voto e soprattutto a una settimana dal gong della presentazione delle liste nel centrosinistra ancora non c'è accordo su chi dovrà provare a sfilare la poltrona all'ex generale della guardia di finanza.
E questo nonostante tutti, dal fronte Pd-Cinquestelle, rassicurino che l'alleanza alla fine si farà: «Stiamo lavorando per trovare una sintesi». Lavoro lungo e faticoso per almeno due ragioni. La prima: serve un nome che piaccia al Pd locale (che insiste su Angelo Chiorazzo). Ma pure al Movimento, che al re delle coop bianche continua a dire no. E bisogna tener dentro anche Azione, che in terra lucana un suo peso ce l'ha: alle Politiche 2022, in cui correva l'ex governatore Marcello Pittella appena fuoriuscito dal Pd, il partito di Calenda incassò un lusinghiero 12 per cento.
ELLY SCHLEIN E CARLO CALENDA - FIACCOLATA PER NAVALNY IN CAMPIDOGLIO
Trattare a oltranza: ecco l'ordine che Elly Schlein ha consegnato ai due sherpa che da settimane portano avanti le danze per conto del Pd, Igor Taruffi e Davide Baruffi. «Uniti si vince», ripete la segretaria dem: «Si può anche perdere aggiunge ma meglio perdere con una coalizione unita che per colpa delle divisioni. Se corriamo divisi, la partita non la giochiamo neanche». L'altro problema, però, è che anche Chiorazzo che non smania dalla voglia di ritirarsi vuole dire la sua su chi eventualmente dovrebbe rimpiazzarlo. E se la matassa lucana non fosse già abbastanza intricata, per il campo largo si profila all'orizzonte una nuova grana.
angelo chiorazzo
Questa: se non si troverà in fretta un'alternativa a Chiorazzo, Azione potrebbe gettare il cuore oltre l'ostacolo e sostenere Bardi.
Un rovesciamento di prospettiva, se si guardano le regionali in Basilicata dalla lente del voto abruzzese (dove Calenda si è speso per il candidato del campo largo D'Amico). Ma la mossa sarebbe in linea con la strategia calendiana rivendicata per le amministrative: si va col candidato migliore.
E «qualcuno sa chi sia il candidato del centrosinistra?», si domanda il leader di Azione. «Mentre dall'altra parte hanno Bardi, che è un moderato perbene. Non è Marsilio». E quindi, conclude Calenda che questo fine settimana sarà in Basilicata «niente è deciso, tutto da verificare». Eppure il lavorìo sarebbe già in corso. Da settimane, a sentire chi è vicino a Bardi. A tessere la tela dell'avvicinamento al centrodestra sono i fratelli Pittella, Gianni e Marcello. Quest'ultimo, in particolare, a causa principalmente del veto su Chiorazzo. Ecco perché, gongola chi fa il tifo per Bardi, il governatore uscente è «un uomo fortunato».
carlo calenda elly schlein assemblea nazionale di azione 4
Perché non è affatto escluso che Azione, complici anche le preferenze assicurate da Pittella, possa finire per fare l'ago della bilancia. Questione di aritmetica: alle Politiche, il centrodestra aveva toccato quota 36 per cento, il centrosinistra (sommando Pd e M5S) 35. Azione il 12.
Ecco spiegato il perché al Nazareno è già scattato l'allarme. Con l'imperativo impartito ai responsabili di Organizzazione ed Enti locali: trovare un nome condiviso. Che possa riportare Calenda sui suoi passi, visto che la trattativa di Azione con Bardi dicono i bene informati «è in fase avanzata, ma non è chiusa».
carlo calenda elly schlein assemblea nazionale di azione. 1 VITO BARDI - ANTONIO TAJANI
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