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    “CARLO MAZZONE È NATO IL 19 MARZO, IL GIORNO DELLA FESTA DEL PAPÀ. LUI È IL PAPÀ DI TUTTI NOI”. IL "FIGLIOCCIO" CALCISTICO TOTTI CELEBRA IL "SOR CARLETTO" IN UN DOCU-FILM IN ARRIVO SU AMAZON PRIME – ROBERTO BAGGIO: “PER MAZZONE SAREI ANDATO NEL FUOCO, AVREI FATTO QUALSIASI COSA” – E POI GUARDIOLA, PIRLO CHE REINVENTO’ COME REGISTA DAVANTI ALLA DIFESA E MATERAZZI: “SI RACCOMANDAVA. ‘DOPO TRE FALLI TE FACCIO USCÌ’, MA NON MI SOSTITUIVA MAI…” - VIDEO


     
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    Francesco Persili per Dagospia

     

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    “Carlo Mazzone è nato il 19 marzo, il giorno della festa del papà. Sarà un caso, non lo so. Ma lui è il papà di tutti”. Francesco Totti celebra il suo mentore calcistico nel docu-film “Come un padre”, del regista Alessio Di Cosimo, che arriverà a novembre su Amazon Prime. “L’ho incontrato a inizio carriera e ho trovato il massimo del massimo”, ricorda il Capitano. “Totti c’ha il sederone”, gli dicevano in tanti. Per fortuna della Roma il “Sor Carletto” fece di testa sua e puntò forte su quello che era il ragazzino più promettente della Primavera.

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    Quando incontrò Roberto Baggio, invece, il Divin Codino non riusciva a trovare squadra. Si allenava a Caldogno (“dribblo il mio preparatore e davanti ho il deserto”). Il tecnico che detiene il record di panchine in Serie A lo convinse ad andare al Brescia e fu un esaltante finale di partita per entrambi. Chiedigli chi era Roby e il Sor Carletto ti risponderà: “Un amico che mi faceva vincere la domenica”. Quando ne parla, Roberto Baggio ha gli occhi che brillano: “Per Mazzone sarei andato nel fuoco, avrei fatto qualsiasi cosa. C’è solo da togliersi il cappello davanti a lui”.

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    “Pronto, chi è?”. “Mister, sono Guardiola”. “Sì, e io sono Garibaldi”. Non ci credeva Mazzone quando sentì dall’altra parte della cornetta Pep, che lui chiamava “Peppe", che lo invitava alla finale di Champions del 2009 a Roma.

     

    Giocare sempre la palla da dietro, avere il possesso e iniziare l’azione in modo pulito. Cose che ha imparato Guardiola dall’allenatore trasteverino. Tra le altre, la saggezza e l’ironia. “Quando parlava, ti faceva ridere e ti metteva i brividi”. Altro che il Sor Magara catenacciaro, come certa vulgata pallonara pigra si è divertita a raffigurarlo, Mazzone che alla Roma sfoderò anche un 3-4-3 con Totti-Delvecchio-Moriero in attacco, è un grande conoscitore di calcio e di giocatori.

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    Tra lui e Pirlo è stato “amore a prima vista”. Mazzone gli cambiò ruolo. Da fantasista spompo lo reinventò come regista davanti alla difesa. E divenne per sempre il “Maestro”. Lanciò Petruzzi titolare alla Roma (“Non faccio er lattaro”), intuì le grandi potenzialità di Marco Materazzi, che ricorda: “Si raccomandava. ‘Dopo tre falli te faccio uscì’, ma non mi sostituiva mai…”

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