Li abbiamo sempre seguiti. Ora dobbiamo inseguirli. #CelebrityHuntedIT è in arrivo su #PrimeVideo. pic.twitter.com/2BXPNXCwiD
— Prime Video Italia (@PrimeVideoIT) January 23, 2020
Benvenuto @Fedez su #PrimeVideo. Speriamo tu sia carico per un 2020 pieno di progetti speciali. Anche perché non puoi più nasconderti, ormai sappiamo dove trovarti. #CelebrityHunted pic.twitter.com/hRdgKt2Qno
— Prime Video Italia (@PrimeVideoIT) January 22, 2020
Gianmaria Tammaro per Dagospia
CARLO VERDONE PRIME VIDEO ITALIA
Dicono quelli di Amazon che loro, rispetto ai competitor, sono diversi. Ed è vero. Lo sono. Perché non hanno l’ansia di dover produrre, di dover fare, di doverci essere. Loro, in quanto Amazon, hanno tempo e soldi, e hanno la straordinaria possibilità di poter pensare prima di dire o di fare qualcosa.
Addirittura, se si accorgono di non aver fatto bene i conti, di aver sottovalutato o sopravvalutato un’idea, possono fare marcia indietro (è successo con la serie ispirata a “La torre nera” di Stephen King, per esempio). Quindi sì: sono diversi, sono nuovi, sono – a modo loro, e nel grande schema dei giochi – rivoluzionari. Nei fatti, però, e nella geografica più ristretta e locale, le cose non sono proprio così.
I primi due show che Amazon Prime Video ha annunciato e che si prepara a distribuire in Italia sono un reality e un programma di cucina. Il reality, che si intitola “Celebrity Hunted” (disponibile dal 13 marzo), ricorda a tratti “Pechino Express”: per carità, qui non si parte, siamo a Roma, e nel cast c’è anche Costantino della Gherardesca. Ma i concorrenti si muovono – pare, chi lo sa – a coppie.
CARLO CRACCO PRIME VIDEO ITALIA
Devono scappare e rendersi invisibili: 14 giorni senza social, una tortura per chi, di social, ci campa (come Luis Sal e Fedez). Il programma di cucina, invece, si intitola “Dinner club” (in arrivo quest’anno), è presentato da sua santità Carlo Cracco ed è ambientato in giro per il mondo, con diversi ospiti (quelli confermati, per ora, sono Luciana Littizzetto e Sabrina Ferilli).
Dicono di voler essere diversi ma alla fine non hanno fatto altro che riprendere i format che in Italia hanno più successo (o se non successo, quelli di cui si parla di più). Peccato. Nemmeno sul fronte serie tv ci sono grandi novità.
Più o meno un anno fa – siamo precisi: il 1° marzo 2019 – Amazon aveva informato i giornalisti di aver messo in cantiere la sua prima serie italiana. All’epoca non aveva ancora un nome, ma visti i temi – ragazzina figlia di un boss della ‘ndrangheta che si ritrova immischiata con la criminalità organizzata – era stata ribattezzata, tra gli addetti ai lavori, “Mafia princess”. A capo del progetto c’erano Nicola Guaglianone e Menotti (gli sceneggiatori di “Lo chiamavano Jeeg Robot”, per intenderci).
FEDEZ PRIME VIDEO ITALIA
Nel giro di (quasi) dodici mesi sono cambiate un po’ di cose. Le riprese, che pure dovevano partire nel 2019, non sono mai partite. Il nome della serie è stato annunciato, “Bang Bang Baby”. E Nicola Guaglianone e Menotti sono scomparsi dai credits (che sarà successo?), e sostituiti dal nuovo showrunner Andrea Di Stefano. È stata trovata l’attrice protagonista, Arianna Becheroni, incensata sia da Mieli di The Apartment-Wildside che da Di Stefano; e pare che nel cast ci sarà anche Guido Caprino (probabilmente, azzardiamo, nella parte del papà-boss).
Si sapeva anche di “Vita da Carlo”, con e di Carlo Verdone, visto che era stata annunciata da più parti, più volte: è la prima comedy italiana di Amazon (ed è anche la prima, dicono, in Europa); è scritta da Verdone, Menotti e Guaglianone (certe volte, come si dice, ritornano) ed è prodotta dalla Filmauro di De Laurentiis. Sulla carta sembra molto, molto interessante, ma prima di vedere qualcosa ci vorrà del tempo: la serie è in piena fase di scrittura, e per le riprese bisognerà aspettare.
bezos e amazon prime video
Un titolo che arriverà a giugno e che farà, ne siamo convinti, la felicità di molti è “Ferro”, documentario su – indovinate un po’ – Tiziano Ferro. Da sinossi, pare che metterà il cantante a nudo: la vita privata, Los Angeles, il lavoro e il matrimonio. Anche qui: niente di nuovo, niente di originalissimo, si usa un volto noto per fare breccia nei cuori (e negli abbonamenti) degli italiani. Ma almeno in questo caso, un tentativo d’essere diversi c’è. E si vede.